Home C'era una volta Chiude, ma non per sempre, il Casino de Paris

Chiude, ma non per sempre, il Casino de Paris

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Il 5 gennaio 1980 chiude i battenti per vari problemi economici il Casino de Paris. Sembra così arrivata alla fine la lunga storia del locale situato al numero 16 di rue de Clichè, nel nono Arrondissement di Parigi, una delle tante “sale da spettacolo e da concerti” fondamentali per l’evoluzione della canzone e dello spettacolo moderno non soltanto in Francia.

Gli inizi con Luigi XV

La sua storia comincia nel 1730 quando a Parigi regna Luigi XV e a palazzo reale ci sono due uomini molto potenti come il duca di Richelieu e il maresciallo Louis François Armand de Vignerot du Plessis. Proprio loro tra un affare di Stato e l’altro, individuano in una larga spianata di terreno alberato un luogo attrezzato e parzialmente coperto dove poter organizzare e ospitare spettacoli di loro gradimento. Nel 1779 il Barone d’Ogny acquista quel luogo e, dopo averlo ribattezzato Folie-Richelieu, ne affida la direzione artistica a Fortunée Hamelin, una giovane donna molto carina e molto addentro alla Parigi mondana di quel periodo. Nel 1811 la Folie-Richelieu viene trasformata in un grande parco d’attrazioni destinato a durare per una quarantina d’anni. Nel 1851, infatti, l’intero complesso viene demolito in un impeto moralizzatore e al suo posto viene edificata la Chiesa della Santa Trinità. Fine della storia? Tutt’altro. Un altro barone, che si chiama Haussmann, infatti, riprende il filo del discorso, smonta e ricostruisce più in basso la chiesa e al suo posto insedia un locale destinato allo svago e al tempo libero che ospita anche una pista di pattinaggio destinata a ottenere un grande successo di pubblico.

Sulla pista di pattinaggio nasce un nuovo tempio

Proprio su una parte di questa pista di pattinaggio nel 1880 viene eretto il fastoso Palace Théâtre con una grande sala in stile rococò costellata da piante esotiche, velluti e da venti colonne che sorreggono altrettante statue di donne nude e alate ciascuna della quali porta nella mano destra un lampadario. Nel 1914 il Palace Théâtre viene acquistato da Raphaël Beretta, che la trasforma in una sala destinata a ospitare spettacoli cinematografici e music-hall. Si chiama già Casino de Paris quando, nel 1917, ospita per la prima volta uno spettacolo di rivista la cui vedette è Gaby Desly, considerata la prima grande stella del music hall francese. Le repliche proseguono per qualche mese fino al 1918 quando un bombardamento ne interrompe forzosamente l’attività. Finita la prima guerra mondiale il locale riapre sul suo palcoscenico si alternano grandi stelle, da Mistinguett e Maurice Chevalier, da Line Renaud a Zizi Jeanmarie. Il 5 gennaio 1980, travolto da vari problemi economici, il locale sembra destinato a chiudere per sempre i battenti. Riaprirà nel 1982.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".