Home C'era una volta Dea Garbaccio, la voce della sigla di Angelini

Dea Garbaccio, la voce della sigla di Angelini

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Il 29 giugno 1919 nasce a Borgosesia la cantante Dea Garbaccio.

Il debutto alla radio

Vincitrice, insieme a Norma Bruni, Silvana Fioresi, Oscar Carboni, Aldo Donà, Isa Bellini e Gianni Di Palma della seconda edizione del Concorso nazionale di voci nuove dell’EIAR, debutta ai microfoni della radio il 27 febbraio 1940 a Torino con l’orchestra di Alberto Semprini e successivamente entra a far parte dell’orchestra di Cinico Angelini nella fortunata tournée del 1941. È lei a cantare C’è una chiesetta, la sigla dell’orchestra Angelini.

Il ritorno con Angelini

Dopo un anno passato a Roma con la formazione di Alberto Semprini, torna nuovamente con Angelini nel 1943, pur non disdegnando di collaborare anche con le orchestre di Pippo Barzizza, Tito Petralia e Beppe Mojetta. Nel 1947 sposa Gino Carcassola, primo clarinetto nell’orchestra Angelini e tre anni dopo si ritira in seguito alla nascita del figlio Marco. Oltre a C’è una chiesetta, tra i suoi maggiori successi si ricordano, La sedia a dondolo, Passa la ronda, Amor amor amor, Besame mucho , Là in Argentina, Flamingo e Fiori d’arancio. Muore il 12 settembre 1997.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".