Home C'era una volta Domenico Attanasio dalla lirica alla canzone

Domenico Attanasio dalla lirica alla canzone

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Il 23 ottobre 1928 nasce a Napoli Domenico Attanasio.

Il debutto con Gavazzeni

Cantante in possesso di una voce estesa e pastosa, all’inizio della sua carriera tenta la strada della lirica e debutta come tenore sotto la direzione del maestro Gianandrea Gavazzeni nell’opera “Nina pazza per amore” di Giovanni Paisiello al Teatro San Carlo di Napoli.

Le lusinghe della musica leggera

Come molti altri protagonisti della scena lirica di quel periodo si lascia tentare dalle lusinghe di della cosiddetta “musica leggera” e passa alla canzone vincendo un concorso organizzato dalla RAI che lo assume. Ai microfoni della radio canta con le orchestre Anepeta, Fragna e Vinci. Nel 1952, in coppia con Oscar Carboni, si piazza al secondo posto con Varca lucente alla prima edizione del festival di Napoli. La sua carriera è costellata da grandi soddisfazioni e da un successo che supera anche i confini d’Italia.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".