Home C'era una volta Don Redman, arrangiatore di successo

Don Redman, arrangiatore di successo

SHARE

Il 29 luglio 1900 nasce a Piedmont, nel West Virginia, il sassofonista e direttore d’orchestra Don Redman, all’anagrafe Donald Matthew Redman,

Una famiglia di musicisti

Cresce all’interno di una famiglia di musicisti. Suo fratello Lewis dirige una orchestra per molti anni a Cumberland nel Maryland e suo padre è un noto insegnante di musica. Don inizia lo studio della tromba fin da bambino, a tre anni, e a dodici suona già discretamente quasi tutti gli strumenti a fiato, compreso l’oboe. Dopo aver studiato intensivamente in vari istituti e ai conservatori di Chicago e Boston, si aggrega ai Broadway Syncopators di Billy Paige, con i quali va a New York nel 1923. Alla fine dello stesso anno ha l’occasione di incidere con Fletcher Henderson e l’anno successivo entra a far parte stabilmente dell’orchestra di quest’ultimo, con cui rimane fino al 1927, prendendo parte a tutte le incisioni del periodo d’oro di questa orchestra sia come sassofonista, sia soprattutto come arrangiatore. Nel 1927 si trasferisce a Detroit dove diventa direttore musicale e uno dei maggiori arrangiatori dei McKinney Cotton Pickers con i quali rimane fino al 1931, partecipando a tutte le loro incisioni.

Gli arrangiamenti

Nello stesso periodo prende parte alle registrazioni dei Savoy Ballroom Five, un gruppo da studio costituito da Louis Armstrong a Chicago. Nel 1931 forma la sua prima orchestra che comprende alcuni membri dei Cotton Pickers e alcuni della orchestra di Horace Henderson. Mantiene unita questa formazione per circa nove anni, suonando sia al Connie’s Inn nel 1932, sia in altri locali, per la radio e per alcuni film prodotti dalla National nel 1935. In questi nove anni incide moltissimo e nell’orchestra si avvicendano i migliori solisti neri dell’epoca (Bill Coleman, Henry Allen, Benny Morton, Sidney de Paris, Jerry Blake, Quentin Jackson, Gene Sedric, ecc.). In questo stesso periodo scrive molti arrangiamenti per Paul Whiteman, Ben Pollack, Isham Jones, Nat Shilkret e Bing Crosby. Nel 1940 scioglie l’orchestra. La ricostituisce a dicembre ma nel febbraio del 1941 la scioglie ed entra in quella di Snookum Russell e poi, come arrangiatore, nell’ensemble di Bobby Byrne. È un periodo molto intenso nel quale scrive vari arrangiamenti per Jimmy Dorsey, fra cui il celebre Deep Purple. Nel 1943 accetta una scrittura allo Zanzibar, forma una big band ma non rinuncia a lavorare agli arrangiamenti per Count Basie, Harry James e diverse orchestre della NBC. Nel 1949 cura una serie di trasmissioni televisive alla CBS. Dal 1951 diventa il direttore musicale della cantante Pearl Bailey. Nel giugno del 1962 suona il pianoforte durante il concerto dei Georgia Minstrels e nel 1964 il sassofono soprano durante un concerto della coppia Noble Sissle-Eubie Blake. Muore a New York il 30 novembre 1964.

 

Previous articleArgentina verde, tra le aquile di Mina Clavero
Next articleCentella: l’erba delle tigri. La pianta della longevità
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".