Home Eco Culture Elettro microbiologia: la scienza del futuro

Elettro microbiologia: la scienza del futuro

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Le acque reflue, o più semplicemente acque di scarico, sono tutte quelle acque contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche ed inorganiche pericolose per la salute e per l’ambiente. Per questo motivo non possono essere reimmesse nei mari, nei fiumi o nei laghi perché altamente inquinanti. Attraverso l’elettro microbiologia, una scienza relativamente nuova, gli scienziati sperano di ottenere energia dai microbi esistenti nei rifiuti umani in quantità sufficiente ad alimentare interi impianti di depurazione.

Il parere di Bruce Logan

Attraverso il trattamento dell’acqua di scarico, si potrebbe consumare la materia organica in essa contenuta e generare quindi energia che può essere anche raccolta e conservata. Bruce Logan, della Pennsylvania State University, co-autore della ricerca pubblicata sulla rivista americana Science, ha immaginato il processo inventato per il film “Matrix”, in cui gli umani sono agganciati alle macchine per fornire energia elettrica.

Logan ci spiega il meccanismo con queste parole: “Nell’articolo apparso sulla rivista, si descrive un processo simile: immaginiamo microrganismi come esseri umani che possono essere collegati a dispositivi per generare corrente elettrica”.

Si stima che circa il 3% dell’energia elettrica generata negli Stati Uniti, viene utilizzata per far funzionare impianti di trattamento delle acque reflue e almeno il 5 % va invece in infrastrutture idriche. Logan aggiunge: “Queste cifre sono chiaramente non sostenibili”.

Questa nuova tecnica, anche se ancora agli inizi, ha suscitato interesse da parte di aziende come Siemens e General Electric.

Ancora molti ostacoli

Ci sono ovviamente ancora molti ostacoli, non ultimo l’alto costo, per rendere i dispositivi completamente efficienti e abbastanza potenti.

“Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è disporre di materiali meno costosi ed iniziare a mettere in pratica questa tecnologia contando non solo sulla scienza e sull’ingegneria, ma anche sulla volontà politica e sui finanziamenti”. Con la stessa tecnica si potrebbero generare biocombustibili, idrogeno, metano e altri composti chimici molto utili all’umanità.