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I due rivali finalmente insieme

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Il 14 dicembre 1981 in Versilia al teatro tenda Bussoladomani si svolge un concerto intitolato “Finalmente insieme” che unisce sullo stesso palco i due interpreti più rappresentativi della tradizione melodica italiana: gli amici-nemici Claudio Villa e Luciano Tajoli.

Tre ore e mezza di canzoni

L’idea è di Sergio Bernardini, il padre padrone della Bussola, ed è stata accolta con entusiasmo dai due protagonisti. Il concerto arriva dopo quelli di Julio Iglesias, Miguel Bosè e Claudio Baglioni. Nonostante una serata da tregenda, fredda, con una pioggia torrenziale e un vento di libeccio che piega gli alberi, sono più di quattromila gli spettatori che accorrono in Versilia per l’evento. Villa e Tajoli non deludono il pubblico. Regalano tre ore e mezza di canzoni esibendosi in una sorta di botta e risposta musicale accompagnato da un’orchestra vera.

Alla faccia di chi ci vuole ormai superati

Le voci dei due campioni della melodia si inseguono sugli arrangiamenti elaborati dal maestro Maraviglia, che si è sbizzarrito a dare respiro alle trombe e ai sax, chiamando spesso in primo piano anche la sezione ritmica. Le prime due ore di concerto seguono una scaletta precisa poi, per oltre un’ora, c’è spazio per canzoni a richiesta, senza limitazioni e senza esclusioni di sorta. A notte fonda, quando ancora sul tendone di Bussoladomani infuria la bufera e il pubblico preme davanti ai camerini per salutare gli artisti Claudio Villa non perde l’occasione per criticare il music business italiano «Da più di vent’anni considerano Luciano impresentabile. Da dieci anni non mi vogliono perché son vecchio, eppure… eccoci qua alla faccia di chi ci vuole morti e seppelliti!».

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".