Home C'era una volta Enrico Fazio, un protagonista del jazz italiano

Enrico Fazio, un protagonista del jazz italiano

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Il 2 gennaio 1956 nasce a Torino il contrabbassista Enrico Fazio, uno dei più attivi protagonisti della scena jazz italiana

Gli inizi alla chitarra

Il primo strumento di Enrico Fazio è la chitarra, che studia privatamente presso un chitarrista jazz insieme a Claudio Lodati. Nello stesso periodo impara da autodidatta a suonare il basso elettrico, con il quale si esibisce in vari gruppi blues. Successivamente studia contrabbasso al conservatorio di Alessandria e analisi musicale all’università. Nel 1974 dà vita, insieme a Carlo Actis-Dato, Claudio Lodati e Fiorenzo Sordini, al gruppo Art Studio, con il quale suona in varie rassegne in Italia e soprattutto all’estero quali, per esempio, il Bim Huis di Amsterdam, il Festival di Tubingen, la Rassegna dei gruppi europei di Belfort, il Festival di Sens, oltre a Parigi dove il gruppo soggiorna a lungo nel 1975. Il gruppo non si scioglie più e la sua formazione attuale è composta da Claudio Lodati, Irene Robbins, Francesco Aroni Vigone, Fiorenzo Sordini. In quell’occasione il contrabbassista registra anche con il sassofonista Hewé Bourde.

Il Centro Musica Creativa

Insieme ad altri musicisti fonda nel 1977 il Centro Musica Creativa, una delle prime cooperative italiane autogestite di jazz contemporaneo e musiche di ricerca. Dal 1983 al 2006 suona con il quartetto di Carlo Actis Dato, considerato dalla critica internazionale uno dei migliori gruppi italiani. Dal 1987 guida anche una formazione a proprio nome con Alberto Mandarini, Fiorenzo Sordini, Adalberto Ferrari, Francesco Aroni Vigone, Gianpiero Malfatto, Luca Campioni e Gianni Virone.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".