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Filotimo, filo ad impatto zero

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FIlotimo

Ortica, canapa e soia: sono solo alcuni dei materiali utilizzati da Gloria Barana e Matteo Pietrogrande. Un’azienda che coniuga il design al rispetto dell’ambiente. Un filo ad impatto zero.

 Filotimo, filo ad impatto zero

Filotimo – si legge nella mission aziendale – è una parola Greca difficile da tradurre che significa “fare qualcosa di utile per gli altri che fa bene anche a se stessi”. E’ questo il credo  – sottolinea Gloria Barana  – “che mi ha guidato negli anni universitari e che oggi cerco di portare nel mio lavoro, creando abiti con tessuti naturali, biologici o con certificazioni di qualità, nel tentativo di coniugare al meglio il benessere della persona con il rispetto dell’ambiente”.

Filotimo, rispetto per l’ambiente e sensibilità

La sensibilità collettiva riconosce già da anni l’importanza di questo binomio in ambito alimentare. Spesso, però, non si pensa  – continua Barana  – “a quanto gli abiti che indossiamo siano presenti nella nostra vita tanto quanto le sostanze che ingeriamo. Forte di questa convinzione cerco di creare capi confortevoli, piacevoli da indossare, realizzati con fibre che riducano l’uso di agenti inquinanti e nocivi e che, laddove possibile, apportino dei benefici a noi e all’ambiente che ci circonda”.

Filotimo, principi e qualità

In tal senso – continua la nota aziendale – l’attenzione non si ferma agli abiti, tutto ciò che gira intorno a Filotimo è realizzato secondo gli stessi principi. Le etichette sono prodotte con gli scarti dei tessuti e applicate agli abiti con nastri e spille di recupero e i biglietti da visita sono stampati su carta riciclata. La convinzione è che anche nelle piccole cose si possa fare la differenza, per questo la mia ricerca continua nella speranza di migliorare costantemente questo progetto e di ridurre sempre più i compromessi che sono ancora presenti anche nell’ambito della moda sostenibile.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. »