Home C'era una volta Freddie Waits, protagonista del rinnovamento ritmico

Freddie Waits, protagonista del rinnovamento ritmico

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Il 27 aprile 1943 a Jackson, nel Mississippi, nasce il batterista e percussionista Freddie Waits, il cui nome completo è Frederick Douglas Waits.

Gli inizi al flauto

Freddie studia flauto nel periodo in cui frequenta la scuola prima a Jackson e successivamente a Detroit, ma ben presto decide di dedicarsi alla batteria. Inizia a suonare con gruppi di rock and roll e nel 1963 entra nella big band di Jimmy Wilkins. Sempre nel corso della prima metà degli anni Sessanta suona con Terry Pollard, Dorothy Ashby e, per un paio di anni, con Paul Winter, con il quale effettua due tournée in Sud America. Più o meno contemporaneamente si esibisce con Kenny Dorham, Curtis Fuller e Cedar Walton a New York e nel 1966 entra a far parte dell’orchestra riunita da Gerald Wilson. Sempre nel 1966 suona in trio con Sonny Rollins e tra il 1966 e il 1967 con il New York Jazz Sextet. Sul finire di quel decennio effettua varie tournée con Ella Fitzgerald, e suona al fianco di McCoy Tyner, Freddy Hubbard, Walter Bishop, Betty Carter, Joe Williams, Ray Bryant e Gary Bartz.

Gli M’Boom, un’esperienza unica

All’inizio degli anni Settanta forma con Roy Brooks, Joe Chambers, Omar Clay, Warren Smith e Max Roach il nucleo degli M’Boom, un gruppo che, utilizzando ogni tipo di strumenti percussivi, apre nuovi orizzonti musicali attraverso effetti ritmici e variazioni melodiche e armoniche fino ad allora inesplorate. Nel corso della sua carriera Freddie Waits si esibisce anche con Lee Morgan, Novella Nelson, Milt Jackson, Melba Moore, Carmen McRae, Billy Taylor, Nancy Wilson, Stan Getz, Cecil Bridgewater, Grady Tate, Billy Taylor, Ray Bryant, Wild Bill Davis, Kenny Barron, James Moody, Lee Morgan, McCoy Tyner, Joe Zawinul, Ella Fitzgerald, Bobby Jones, Bennie Maupin, Gary Bartz, Pharoah Sanders e molti altri. Muore il 18 novembre 1989.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".