Il premier nipponico Shinzo Abe ha promesso di “lavorare sodo per contrastare le voci che mettono in discussione la sicurezza della centrale di Fukushima“. Nel corso della visita all’impianto colpito dal sisma/tsunami dell’11 marzo 2011, Abe ha dichiarato che il governo ha fissato una tabella di marcia per risolvere entro il 2020 l’accumulo dell’ acqua contaminata ordinando alla Tepco di “risolvere il problema delle perdite mettendo a punto una tabella temporale”.
La richiesta: smantellare Fukushima
Il premier nipponico ha esortato i vertici della Tepco a procedere allo smantellare dei due reattori di Fukushima, i n.5 e 6, ufficialmente non inclusi nei piani di risanamento che comprendono quelli da 1 a 4.
La richiesta di Abe è maturata in questi giorni, nel corso della sua visita all’impianto. I due reattori, costruiti più in alto rispetto agli altri quattro, sono stati danneggiati solo parzialmente dal sisma/tsunami e potrebbero anche tornare in funzione.
Il numero uno di Tepco, Naomi Hirose, ha replicato che la utility avrebbe preso una decisione entro la fine dell’anno. Per quanto riguarda le risorse disponibili, il premier ha riferito che entro marzo 2015, Tepco avrebbe stanziato 1.000 miliardi di yen (circa 7,7 miliardi di euro) oltre i 1.000 già stanziati per varie misure urgenti sulla sicurezza.