Home C'era una volta Gli Sha Na Na perdono Vinnie Taylor

Gli Sha Na Na perdono Vinnie Taylor

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Il 17 aprile 1974 il chitarrista Vinnie Taylor degli Sha Na Na muore per overdose a venticinque anni nell’Holiday Inn di Charlottesville in Virginia.

Un periodo complicato per la band

Registrato all’anagrafe con il nome di Chris Donald, Vinnie Taylor non è uno dei membri fondatori della band fondata nel 1969 dall’ex sassofonista dei Danny and The Juniors Lenny Baker ma la sua morte diventa emblematica del periodo complicato che il gruppo sta attraversando. Divenuti famosi in tutto il mondo dopo la loro entusiasmante partecipazione al Festival di Woodstock gli Sha Na Na faticano a tirare avanti.

La crisi e la rinascita

La morte di Taylor sembra mettere definitivamente in crisi il gruppo. Sempre nel 1974, infatti, anche i due tastieristi Screamin’ Scott Symon e John Bauman vengono messi fuori combattimento da problemi di salute. Il primo a causa di un forte esaurimento nervoso e il secondo da un collasso. La band sembra arrivata al capolinea, ma non è così. Dopo un periodo piuttosto anonimo gli Sha Na Na torneranno al successo nel 1978 partecipando al film “Grease” con John Travolta e Olivia Newton-John.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".