Home C'era una volta Gli Who si sciolgono, ma non per sempre…

Gli Who si sciolgono, ma non per sempre…

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UNITED KINGDOM - FEBRUARY 01: ROYAL ALBERT HALL Photo of Zak STARKEY and The Who and Roger DALTREY and Pete TOWNSHEND, L-R: Roger Daltrey, Zak Starkey, Pete Townshend performing live onstage (Photo by Mick Hutson/Redferns)

Il 16 dicembre 1983 gli Who, che dopo la morte di Keith Moon hanno alla batteria Kenny Jones, annunciano ufficialmente la loro separazione.

Ancora un tour

Prima dello scioglimento però resta ancora un tour, l’ultimo a detta loro, nel corso del quale viene registrato quello che dovrebbe essere l’album d’addio “Who’s last” pubblicato nel 1984. Non è, però l’ultimo atto della storia della band. Non passa un anno dalla pubblicazione dell’ultimo disco che gli Who si riuniscono. Accade nel 1985 e la scusa è che devono suonare nel Live Aid. Si riuniscono ancora nel 1988 per festeggiare la consegna di un premio alla carriera e per sponsorizzare l’uscita di una raccolta di vecchi brani,Who’s better, Who’s best”, accompagnata da un video.

La ripresa

Nel 1989, per celebrare degnamente i venticinque anni dalla nascita della band, partono addirittura per un tour mondiale con Simon Phillips alla batteria al posto di Kenny Jones e nel 1990 registrano l’album “Join together”. Nello stesso anno vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Non si fermano più. La formazione si consolida con Roger Daltrey, Pete Townshend e Simon Townshend alle chitarre, Mick Talbot alle tastiere, Pino Palladino al basso e Zak Starkey, il figlio di Ringo Starr, alla batteria.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".