Home C'era una volta Glyn Paque, un sax dal fraseggio melodico molto articolato

Glyn Paque, un sax dal fraseggio melodico molto articolato

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Il 29 agosto 1907 a Popular Bluff, nel Missouri nasce il sassofonista e clarinettista Glyn Paque registrato all’anagrafe con il nome di Eric Glyn Paque.

Gli inizi con l’ottavino

A otto anni fa le prime esperienze in campo musicale sull’ottavino per passare al clarinetto un paio d’anni dopo. Trasferitosi a New York nel 1926 inizia a suonare professionalmente prima con gruppi secondari e dal 1928 coi Missourians, Charlie Skeet e con la White Brothers’ Orchestra. Viene spesso ingaggiato anche da King Oliver per una serie di registrazioni e anche per un tour nell’estate 1930. Durante gli anni Trenta, cioè nel periodo di maggiore notorietà, viene scritturato per brevi periodi da Dave Nelson, Jelly Roll Morton, Luis Russell, Claude Hopkins, Benny Carter ed Elmer Snowden. Dalla fine del 1934 al 1937 entra a far parte dell’orchestra di Willie Bryant.

Una data fatale

Considerato un buon musicista dal fraseggio melodico molto articolato nella scia di Benny Carter e Willie Smith, dopo una breve permanenza col gruppo di Henry Allen, entra nell’orchestra del trombettista Bobby Martin per un lungo tour europeo in Francia, Olanda e Svizzera. Nell’agosto del 1939 l’orchestra si scioglie e diversi musicisti tornano negli Stati Uniti. Paque, intenzionato a restare in Europa, riunisce gli strumentisti che non sono partiti in una band sotto il nome di The Cotton Club Serenaders. Si stabilisce poi in Svizzera dove suona con vari gruppi locali, ma soprattutto con l’orchestra di Fred Boehler, con Jerry Thomas e Hazy Osterwald. Non rinuncia neppure a dar vita a gruppi propri, il più popolare dei quali restano i Nicholas Brothers. Muore di infarto a Basilea il 29 agosto 1953, giorno del suo 46° compleanno. Basilea, Svizzera

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".