Home C'era una volta Henry Adler, creatore di talenti

Henry Adler, creatore di talenti

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Los Angeles, California, USA --- Jazz musicians performing in nightclub --- Image by © Hill Street Studios/Blend Images/Corbis

Il 28 giugno 1915 nasce a New York il batterista Henry Adler.

Gli inizi in varie orchestre

La sua importanza come musicista nella storia del jazz è relativa anche se è ancora oggi considerato un musicista di buon mestiere, semplice ed efficace. Dopo il debutto professionale avvenuto con il trombettista e cantante di New Orleans Wingy Manone, suona nei gruppi di alcuni dei protagonisti dell’epoca, come Red Norvo, Charlie Barnet, Georgie Auld e altri. Per sbarcare il lunario non disdegna di prestare la sua opera in gruppi e orchestre da ballo degli anni Trenta e Quaranta.

Fondamentale nell’insegnamento

Più interessante e fondamentale è il suo ruolo come insegnante. Sotto la sua guida crescono molti giovani percussionisti destinati poi a diventare famosi ed apprezzati, come Sonny Payne, Louis Bellson e Buddy Rich. A lui si deve anche un famoso metodo per lo studio della batteria scritto a quattro mani con Buddy Rich. Muore il 30 settembre 2008.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".