Home C'era una volta Il disastro dello Space Shuttle Challenger

Il disastro dello Space Shuttle Challenger

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La mattina del 28 gennaio 1986 lo Space Shuttle Challenger dopo settantatré minuti di volo esplode.

Un guasto a una guarnizione

L’esplosione segna la fine tragica della missione STS-51-L, la venticinquesima missione del programma STS, finalizzato a sperimentare il trasporto umano e di merci nello spazio, e il decimo volo del Challenger. La causa del disastro è attribuita a un guasto a una guarnizione nel segmento inferiore del razzo che provoca una fuoriuscita di fiamme e determina il cedimento strutturale del serbatoio esterno contenente idrogeno e ossigeno liquidi.

La sospensione

Nell’incidente muoiono il comandante Dick Scobee, il pilota Michael J. Smith, gli specialisti  di missione Judith Resnik, Ellison Onizuka e Ronald McNair e gli specialisti del carico Greg Jarvis e Christa McAuliffe. La tragedia provoca la sospensione dei voli nello spazio con equipaggio che non riprenderanno prima di due anni, con il lancio dello Space Shuttle Discovery.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".