Home C'era una volta Il pubblico del Pop Festival freddo con Venditti e il folk

Il pubblico del Pop Festival freddo con Venditti e il folk

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Il 2 aprile 1971 al Kilt di Roma ha inizio la seconda edizione del Pop Festival Italiano, una delle più importanti rassegne del panorama alternativo italiano.

Generi diversi

Il programma della manifestazione prevede che nell’arco di due giorni si esibiscano gruppi e artisti emergenti di generi diversi. Il pubblico accoglie un po’ freddamente Antonello Venditti che come gran parte degli artisti che gravitano intorno al Folk Club presenta le sue canzoni nel settore riservato al folk.

Band promettenti

Ai brani del cantautore romano vengono preferite le esibizioni di gruppi come La Pace e La Saggia Decisione. La rassegna ha in cartellone gran parte delle band più promettenti del periodo come i Punto, i Panna Fredda, i Fiori di Campo, gli Osanna, i Crisalide, i Free Love e Il Ritratto di Dorian Gray. Una curiosità è costituita dalla performance d’ispirazione afro-cubana de I Ragazzi di Mary Afy

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".