Home C'era una volta Jerome Richardson, un sassofonista molto apprezzato

Jerome Richardson, un sassofonista molto apprezzato

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Il 25 dicembre 1920 a Oakland, in California, nasce il sassofonista Jerome Richardson, uno strumentista assai dotato che talvolta non disdegna di esibirsi come cantante.

L’inizio a soli quattordici anni

Richardson inizia a suonare il sax alto quando è ancora fanciullo e con l’aiuto di alcuni musicisti della sua città inizia l’attività professionale a soli quattordici anni. Nel 1941 suona in formazioni locali poi viene chiamato a prestare il servizio militare. Durante i tre anni passati in marina suona nella banda del corpo divenendo amico di Marshall Royal. Le principali scritture degli anni successivi alla guerra le ottiene da Lionel Hampton con il quale resta dal 1949 al 1951 e da Earl Hines per il quale suon dal 1954 al 1955. A partire dal 1955 compare a New York, spesso al Minton’s, alla testa di un quartetto, ma suona anche con Lucky Millinder, Cootie Williams, Chico Hamilton e in diversi programmi radiofonici.

Con Quincy Jones

Nel 1960 entra nell’orchestra di Quincy Jones con il quale compie una tournée in Europa e in seguito dirige un’orchestra, che accompagna il cantante Tony Bennett, alternando le apparizioni in quartetto alle scritture con Kenny Burrell e Oliver Nelson e all’accompagnamento di cantanti come Peggy Lee, Billy Eckstine, Julie London e soprattutto Sammy Davis con il quale appare in vari programmi televisivi. Verso la fine degli anni Sessanta suona per diverso tempo nella grande orchestra di Thad Jones – Mel Lewis e dal 1970 al 1971 è con il batterista Bobby Rosengarden. Prima della fine di quell’anno si trasferisce in California lavorando soprattutto in studi di incisione, ma partecipa anche a tournée con Quincy Jones nel 1972 e 1973 e con Percy Faith nel 1974. Muore il 23 giugno 2000.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".