Home C'era una volta Joanne Brackeen, una pianista innovativa e dinamica

Joanne Brackeen, una pianista innovativa e dinamica

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Il 26 luglio 1938 a Ventura, in California, nasce la pianista e compositrice Joanne Brackeen, all’anagrafe Joanne Grogan.

Un cognome acquisito

Brackeen non è un nome d’arte ma un cognome acquisito quando diventa la moglie del sassofonista Charles Brackeen. Se si esclude qualche lezione privata si può dire che il suo approccio al pianoforte sia avvenuto quasi esclusivamente da autodidatta. La ragazza inizia a farsi conoscere nell’area californiana intorno alla fine degli anni Cinquanta suonando al fianco di musicisti come Teddy Edwards, Dexter Gordon e Charles Lloyd.

Un successo meritato

Nella seconda metà del decennio successivo collabora col vibrafonista Freddie McCoy, incidendo anche qualche disco, e successivamente accompagna molti importanti solisti tra cui Woody Shaw, Dave Liebman, Art Blakey, Joe Henderson, Joe Farrell, Sonny Stit e Stan Getz. Dall’inizio degli anni Settanta dirige propri gruppi, solitamente duetti e trii raccogliendo un grande successo. Oggi la critica è unanime nel considerarla una pianista innovativa e dinamica.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".