Home C'era una volta Joe Harriott, il sassofonista venuto dalla Giamaica

Joe Harriott, il sassofonista venuto dalla Giamaica

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Il 15 luglio 1928 nasce in Giamaica il sassofonista e compositore Joe Harriott. Registrato all’anagrafe con il nome di Arthurlin Harriott studia clarinetto nella sua terra natale e inizia a esibirsi con un’orchestra locale.

Il Modern Jazz Quartet

Nel 1951 si trasferisce in Inghilterra e da allora suona con molti gruppi inglesi. Nel 1954 partecipa con il batterista e pianista Tony Kinsey al Paris Jazz Festival, successivamente suona con il tenor-sassofonista Ronnie Scott, e nel 1959 gira l’Inghilterra con il Modern Jazz Quartet. Al suo attivo annovera molti dischi incisi in quartetto e in quintetto a partire dal 1952 per la MGM, la Melodisc, la Polygon, la Columbia, e la Jazz Land. Nel 1960 con il suo album Free Form, inciso con un quintetto comprendente Shake Keane alla tromba, Pat Smythe al pianoforte, Coleridge Goode al contrabbasso e Phil Seamen alla batteria, si impone definitivamente all’attenzione della critica internazionale come uno dei migliori sassofonisti inglesi.

Mescole e suggestioni

Nel corso degli anni i suoi interessi sono andati sempre più allargandosi verso spazi musicali nuovi, spesso alla ricerca di una confluenza tra il jazz ed esperienze musicali diverse, soprattutto quelle di derivazione indiana. In tale visione si inquadra l’album registrato nel 1966 a Londra per la Columbia con un doppio quintetto con John Mayer e nel quale compaiono Diwan Motihar (sitar), Keshav Sathe (tabla) e Chandrahas Paigankar (tambura, classico liuto bordone dell’India). Anche la successiva produzione risente di questa scelta di campo, così l’album inciso con il trombettista Kenny Wheeler e quello registrato con il Lansdowne String Quartet. Tra le altre esperienze di Joe Harriott, vanno ricordate quella con il gruppo del pianista Michael Garrick e i dischi incisi con il cantante e armonicista di blues Sonny Boy Williamson, con il pianista Stan Tracey e il clarinettista Acker Bilk. Muore a Southampton, in Inghilterra, il 2 gennaio 1973

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".