Home C'era una volta John Casimir, un clarinetto che ha fatto la storia

John Casimir, un clarinetto che ha fatto la storia

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Il 3 gennaio 1963 muore il clarinettista John Casimir, una delle leggende del jazz di New Orleans, la città in cui è nato il 16 ottobre 1898.

La Young Tuxedo Brass Band

Il nome di John Casimir è inscindibilmente legato a quello della Young Tuxedo Brass Band da lui costituita negli anni Trenta e tenuta praticamente in vita, sia pure il modo discontinuo, sino al momento della sua morte. La sua carriera musicale inizia nel 1919 quando, insieme al fratello Joe, milita nella Young Eagle Band diretta dal cornettista Lee Collins. Negli anni Venti entra a far parte sempre con il fratello, della band di Kid Milton e, successivamente, dell’orchestra di Kid Wilson. Nel corso degli anni Trenta dà finalmente vita alla Young Tuxedo Brass Band, chiamandovi a far parte i trombettisti Vernon Gilbert e Andrew Anderson; i trombonisti Joe Avery e Albert Jackson; il sassofonista John Handy; il batterista Walter Knox e il suonatore di tuba Cornelius Tillman.

Un documento importante

La brass band da lui costituita resta in vita per circa trent’anni, sciogliendosi quando non ci sono contratti in vista e riformandosi non appena viene scritturata da qualche locale. In queste condizioni subisce, ovviamente, numerose variazioni di organico. Nel 1958 la Young Tuxedo Brass Band registra a New Orleans un disco considerato alla strega di un documento importante dagli storici. Esso infatti consente di avere un’idea abbastanza attendibile di quello che era il sound delle brass band primigenie, delle quali purtroppo non si possiedono che pochissimi documenti discografici. Nel corso degli anni Cinquanta John Casimir suona anche nel Vieux Carrè con il trombettista Richard Baptiste.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".