Home C'era una volta Johnny Nash, l’idolo dei teenagers

Johnny Nash, l’idolo dei teenagers

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FILE - 06 October 2020: ​Singer Johnny Nash, 80, who sang 'I Can See Clearly Now' has died. UNSPECIFIED - JANUARY 01: Photo of Johnny NASH; Posed studio full length portrait of Johnny Nash, (Photo by RB/Redferns)

Il 19 agosto 1940 nasce a Houston, in Texas, John Lester Nash Jr. destinato a diventare alla fine degli anni Cinquanta con il nome d’arte di Johnny Nash uno degli idoli dei teenager.

Un successo precoce e l’apparente declino

È ancora giovanissimo quando le sue interpretazioni di brani come A teenage sings the blues, A very special love e The teen commandements mandano in visibilio i ragazzi e soprattutto le ragazzine che accorrono numerosissime ai suoi concerti. All’inizio degli anni Sessanta però la sua stella sembra appannarsi. Nuovi generi e nuovi idoli si affacciano sulla scena musicale mentre lui, impegnato anche sul fronte cinematografico, fatica a tenere il passo con i tempi.

L’incontro con la Giamaica

Inaspettatamente l’incontro con la Giamaica e la scoperta dei suoi ritmi e delle sue atmosfere musicali favoriscono il suo rilancio. In questo periodo Johnny lavora anche con Bob Marley e pubblica brani di successo come Hold me tight del 1968, You got soul e Cupid del 1969, I can see cleary now, Stir it up e There are more questions than answers del 1972. Nella seconda metà degli anni settanta, lontano dai momenti migliori della sua carriera e dal successo discografico, continua a cantare in show televisivi e nel circuito dei grandi club. Muore il 6 ottobre 2020.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".