Home C'era una volta Junior Magli, tra beat e melodia

Junior Magli, tra beat e melodia

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Il 29 agosto 1946 nasce a Bologna il cantante Luigi Pazzaglini, destinato a conoscere una breve ma intensa stagione di successi con il nome d’arte di Junior Magli.

Una voce calda e aggressiva

In possesso di una voce calda e aggressiva nella prima metà degli anni Sessanta, giovanissimo, vince il Festival di Bellaria e poi si fa notare nei locali della sua zona per la sua capacità di fondere la melodia italiana con le ritmiche del beat e del rhythm and blues. Il successo arriva quasi all’improvviso nel 1968 quando vince la Gondola d’Argento alla Mostra di Venezia con La nostra favola, versione italiana di Delilah, un grande successo di Tom Jones. Nello stesso anno partecipa anche al Festivalbar con La calda estate. Nel 1969 debutta al Festival di Sanremo in coppia con i Casuals interpretando il brano Alla fine della strada la cui versione inglese, Love me tonight, diventa un successo di Tom Jones.

I successi e i riconoscimentu

Sempre nel 1969 prende parte sia al Cantagiro, dove presenta Apri la porta, versione italiana di Make me an island di Joe Dolan, che al Disco per l’Estate con Noi due. Il 1969 si chiude con il buon successo di A lei, versione italiana di One day di John Rowles, e Oh Lady Mary, versione italiana dell’omonimo brano di David Alexander Winter. Nel 1970, dopo il deludente risultato al Disco per l’Estate con Il momento dell’addio entra in una fase di appannamento. Torna nel 1972 con un nuovo contratto discografico e nel 1973 partecipa al Festival di Sanremo con Povero con il quale vince il Premio della Critica Giornalistica quale miglior interprete del Festival. Tra i riconoscimenti ottenuti nel suo periodo migliore ci sono anche l’Oscar della Canzone, la Grolla d’Oro e la Caravella d’Oro di Bari.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".