Home C'era una volta L.C. Williams, alfiere del jump blues

L.C. Williams, alfiere del jump blues

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Il 12 marzo 1934 nasce a Houston, in Texas, il bluesman L.C. Williams. Il suo vero nome è Junior Lightin Williams.

Il primo disco nel 1947

Esponente di rilievo, pur se non popolarissimo, del rhythm & blues e del jump blues texano del periodo tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta, registra il suo primo disco a Houston nel 1947, per la Gold Star, con un gruppo di cui fa parte anche Lightin’ Hopkins. L’anno dopo ripete l’esperienza con altri sei titoli per la stessa casa discografica ed esordisce nella band di Conrad Johnson, il Connie’s Combo, che registra per la Freedom.

Ethel Mae

Con il Connie’s Combo nel 1949 Williams registra, tra gli altri brani, anche il celebre Ethel Mae, un blues molto ben cantato e suggestivo che si snodava attraverso ritmi più lenti e atmosfere più rilassate del suo solito jump blues. Nella sua carriera ha ottenuto un successo minore di quello che probilmente meritava tanto che quanche attento osservatore ha scritto che andrebbe assegnato alla “categoria dei vocalist male impiegati dall’industria discografica”. Muore a Millican, nel Texas, il 18 ottobre 1960.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".