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La pervinca contro l’angina e come filtro d’amore

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Pervinca

Le proprietà terapeutiche della pervinca sono conosciute da molto tempo: già nel Medioevo veniva impiegata non solo come cura contro l’angina e le emorragie nasali, ma anche per preparare filtri d’amore.

In Italia, la pervinca detta ‘Centocchio’ o ‘Cento occhi’, era considerata il ‘fiore della morte’ a causa dell’antica pratica di deporne intrecci a ghirlanda sulle bare dei bambini defunti, mentre era il ‘fiore dell’immortalità’ in Germania.

La pervinca, un po’ di curiosità

Pare che in Francia, la pervinca fosse considerata un simbolo di amicizia probabilmente in memoria di quando lo scrittore, filosofo e compositore svizzero Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), dinanzi a questo fiore, aveva ricordato di averlo ammirato trent’anni prima in compagnia dell’innamorata dell’epoca, la baronessa francese Madame Francoise-Louise de Warens (o Madame de Warens, nata Louise Eléonore de la Tour du Pil).

Nel simbolismo religioso cristiano, la pervinca più diffusa era il ‘Fiore della Madonna’, l’emblema della Beata Vergine, proprio per la corolla colorata come quella il manto indossato da Maria nelle rappresentazioni dell’iconografia tradizionale.

Con una stella a cinque punte delineata al centro del fiore, era anche considerata la ‘Stella di Maria’, la ‘Stella del mare’, per la posizione asimmetrica di ogni petalo, in lieve curvatura in senso antiorario, a effetto girandola e per la sua forma un po’ appuntita in alcune varietà.ai fiori della primavera oppure dal latino ‘vincĭo’, ‘vincīre’, cioè ‘legare’ dei suoi verdi steli sottili, flessibili, ma resistenti. Li descrisse anche il poeta romantico inglese William Wordsworth (1770-1850), mentre era seduto sul ciglio di un ruscello, nei pressi del villaggio di Alford, nella ballata ‘Versi scritti allo sbocciare della primavera’, inclusa nella raccolta ‘Lyrical Ballads’ (Ballate Liriche, 1798) composta insieme a Samuel Taylor Coleridge. Il filosofo, politico e saggista inglese Francis Bacon (Francesco Bacone, 1561-1626) aveva invece osservato quanto fosse di giovamento fasciare di pervinca fresca il polpaccio di una gamba dolorante per i crampi.

Citata dall’autore inglese, poeta, filosofo, burocrate e diplomatico inglese Geoffrey Chaucer (1343-1400) come ‘gioia della terra’, la pervinca era soprannominata ‘Bottone Blu’ nella contea di Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra. In questa nazione si racconta che, nel 1306, Simon Fraser – catturato mentre stava combattendo per l’eroe William Wallace nelle guerre di indipendenza scozzesi – ed imprigionato, fu condotto all’impiccagione incatenato a cavallo per le strade di Londra con la testa incoronata da una ghirlanda di pervinche in segno di beffa per il suo tradimento verso il re Edoardo I d’Inghilterra.

Anche Giovanni Pascoli nelle Myricae rende omaggio alla pianta «So perché ad un pensier di cielo
misterïoso il tuo pensier s’avvinca, sì come stelo tu confondi a stelo, vinca pervinca…»

Nel simbolismo religioso il colore pervinca è detto ” il colore degli occhi della Madonna” perché viene utilizzato in diversi dipinti e rappresentazioni. in Inghilterra secondo la medicina popolare creare una ghirlanda di fiori di vinca e porla intorno al collo era considerato un rimedio in caso di epistassi nasale. i Russi la chiamano ancora oggi “rondine dei fiori” nome dovuto al suo periodo di fioritura ovvero l’inizio della primavera.

Le sue proprietà terapeutiche sono conosciute da molto tempo: già nel Medioevo veniva impiegata non solo come cura contro l’angina e le emorragie nasali, ma anche per preparare filtri d’amore.