Home C'era una volta La prima volta dei Savoy Sultans

La prima volta dei Savoy Sultans

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Il 1° maggio 1937 i Savoy Sultans, una delle orchestre leggendarie del jazz, si esibiscono per la prima volta in pubblico con quel nome.

Il nome da un locale

Quello che era destinato a diventare il nucleo fondante dell’orchestra aveva suonato per la prima volta al 101 Club di Lennox Avenue, New York, all’inizio del 1937, ma solo dopo il completamento della formazione e l’intervento di John Hammond che procura loro l’ingaggio i Savoy Sultans fanno il loro debutto il 1° maggio dello stesso anno al Savoy, il locale da cui prendono il nome.

Al Cooper, la guida

Il deus ex machina dell’orchestra è il sassofonista Al Cooper, il quale resterà nel gruppo fino al 1946, data dello scioglimento ufficiale. La formazione, molto stabile, comprende due trombe, tre ance e sezione ritmica. Oltre a quello del leader, i contributi più importanti erano quelli del trombettista Pat Jenkins e del sassofonista Rudy Williams. La storia si chiude, come scritto, nel 1946 anche se nel 1978 il batterista Panama Francis formerà una band dello stesso nome che, pur avendo in comune con la formazione originale solo il sassofonista tenore George Kelly, ne ricalcherà la formula e ne riprenderà il repertorio e alcuni arrangiamenti.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".