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La rapunzia contro la tosse

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La rapunzia contro la tosse

La rapunzia o enotera è una pianta dalle mille proprietà, tra cui quelle antinfiammatorie antispasmodiche sedative e tossifughe. Conosciamola meglio.

ll nome Oenothera deriva dal greco oinos (vino) e thera (caccia), ed è un nome dato da Teofrasto secondo il quale le radici della pianta avrebbero avuto un odore vinoso e, mescolate ad una bevanda, il potere di calmare gli animali più feroci, oltre che essere antitossiche. Il genere Oenothera deve il suo nome al padre della tassonomia moderna il medico, naturalista e botanico Carl von Linnè (Linneo) che lo ottenne accostando le radici di due termini greci: “oinos” (vino) e “thera” (desiderio) che tradotto letteralmente significa “desiderio di bere del vino”. Tuttavia, in questo caso l’etimologia del nome dell’Enotera non ha niente a che fare con il suo impiego. L’Enotera in Inghilterra viene definita Evening primrose proprio per una curiosa caratteristica: i fiori raramente si aprono prima delle 6 o 7 di sera e si schiudono in un modo singolare.

La rapunzia oppure enotera biennis appartiene alla famiglia delle onagraceae e prende diversi nomi a seconda delle regioni in cui si trova; per esempio in Lombardia si chiama erba vitella in Toscana enagra, in Sicilia pestifuga.

La rapunzia è una pianta erbacea biennale che nel primo anno produce una rosetta di foglie e nel secondo anno appare il fusto alto fino a 150 cm, coperto da peli semplici lunghi e lucenti.
Le foglie sono riunite in rosetta e hanno un lungo picciolo,sono pelose e hanno il margine sia intero che dentellato,la superficie è coperta da macchie rosse.

I fiori sono inserite nell’ascella di bratee, il calice è a forma di tubo e termina in quattro lobi ripiegati all’indietro. La corolla è composta da quattro petali gialli più larghi che lunghi.
Il frutto è una capsula che a maturità si apre in quattro pezzi e contiene numerosi semi grigi o marroni.
È originaria dell’America boreale ed è stata naturalizzata in Europa fin dai primi anni del 1600, cresce dal mare alla regione submontana specialmente al nord ed è sporadica nel centro-sud.

Si trova principalmente lungo le spiagge, sugli argini e nei fiumi.
La parte della pianta che ha attività farmacologica è formata dalle sommità fiorite che si raccolgono in giugno luglio all’inizio della fioritura e prima della fruttificazione,recidendo gli steli 10-20 cm sotto i fiori.

Le sommità vengono conservate essiccandole in uno strato sottile all’ombra in sacchetti di tela o carta. La rapunzia o enotera ha varie è proprietà tra cui quelle antinfiammatorie antispasmodiche sedative e tossifughe. I principi attivi sono i fitosteroli,le mucillagini,i tannini e le resine. La Rapunzia è soprattutto nota come pianta ornamentale,infestante ma ha anche alcune proprietà medicamentose.

La tradizione popolare e alcune credenze moderne la fanno reputare utile nelle affezioni che provocano spasmi e dolori nello stomaco nel pirolo e nell’intestino e in genere nelle enteriti e gastroenteriti. Viene inoltre impiegata nelle dispepsie e nei disturbi che dipendono dalla scarsa funzionalità epatica. Queste proprietà sono attribuite alla radice di cui non è tuttavia nota la composizione chimica ed il meccanismo d’azione. Alle sommità fiorite si attribuiscono proprietà sedative degli spasmi bronchiali della tosse della pertosse per uso interno antinfiammatorie per uso esterno.

I CONSIGLI DEL FARMACISTA

Uso interno
Le sommità fiorite possono essere usate per curare la tosse, facendo un infuso di 2 g in 100 ml di acqua. Si consigliano due o tre tazze al giorno.

Uso esterno
Le sommità fiorite possono essere usate come emolliente e antinfiammatorio, facendo un decotto di6 g in 100 ml di acqua. Fare lavaggi e applicare dischetti imbevuti di decotto sulle parti interessate.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.