Home News Lavanda, la spiga blu che fa bene al corpo e all’anima

Lavanda, la spiga blu che fa bene al corpo e all’anima

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Lavanda

Anticamente usata per lavare il corpo, poiché i greci e romani raccoglievano i suoi fiori per profumare l’acqua delle terme in cui si bagnavano per rilassarsi in bagni riposanti e odorosi, La lavanda ha proprietà aromatiche, purificanti, antisettiche, sedative e antispasmodiche.

Oggi  è spesso utilizzata in aromaterapia per combattere la depressione, come tranquillizzante, equilibrante del sistema nervoso, come decongestionante contro i raffreddori e l’influenza.

Uno dei posti in cui trovare la massima concentrazione di campi è Plateau de Valensole, dove ogni anno si svolge una vera e propria festa; c’è l’annuale Fête de la Lavande, in cui tutto il paese si trasforma.  Narra la leggenda che Lavandula, una fata dai capelli biondi e gli occhi azzurri nata nella montagna di Lure, prese un libro di paesaggi per scegliere il posto in cui vivere. Davanti alla pagina che mostrava le valli della Provenza, tutte aride e senza natura, si mise a piangere. Le lacrime di Lavandula cadendo sul libro, lo macchiarono di tonalità azzurre, per coprire il danno che aveva fatto, la fata prese un pezzo di cielo e lo stese sulla Provenza e si dice anche che le ragazze bionde nate in quelle terre abbiano anch’esse negli occhi color lavanda.

La lavanda (lavanda angustifolia Miller) appartiene alla famiglia delle Lamiaceae (Labiatae) in Italia a seconda della regione in cui si trova prendere nomi locali caratteristici; in Liguria si chiama spigu, cadò, in Piemonte sterpul, in Toscana spica de Francia, nelle Marche spignetto, in Abruzzo spignardo, in Campania spicaddossa ed in Calabria saponella.

È una pianta legnosa e bruna alla base, senza foglie da cui si sviluppano molti fusti erbacei alti fino a 70 cm. Le foglie sono opposte lanceolate ristrette in un apice acuto con il margine ripiegato e rivolto verso la superficie inferiore; nei giovani germogli le foglie sono piane, verdastre e scarsamente pelose.

L’infiorescenza è posta alla fine del fusto e nella parte superiore ed è carente di foglie. I fiori sono riuniti in verticilli e insieme formano una specie di spiga, il calice è tubolare di colore blu, il frutto è dato da quattro acheni allungati di colore bruno e lucenti, posti alla base del calice. Cresce dalla regione Mediterranea a quella Montana nei luoghi rocciosi e ghiaiosi. Le infiorescenze si raccolgono all’inizio della fioritura in giugno-luglio rescindendole alla base e vengono conservate facendole seccare in mazzi all’ombra e quando i fiori sono ben secchi, si separano facendo passare l’infiorescenza tra le mani e si conservano in recipienti di vetro, preferibilmente di colore scuro a riparare della luce.

La lavanda ha proprietà aromatiche, purificanti, antisettiche, sedative e antispasmodiche; al suo interno sono contenuti dei principi attivi quali: olio essenziale (linalolo, geraniolo, borneolo, cineolo, acetato di linalile) cumarine, acido ursolico e rosmarinico.  I fiori di lavanda purificano la pelle e sono utilissimi per pelli grasse e acneiche, favoriscono la cicatrizzazione di piaghe e ferite, stimolano la circolazione superficiale e migliorano la circolazione sanguigna del cuoio capelluto. La lavanda è utile per purificare l’alito e la bocca con sciacqui e gargarismi; i fiori di lavanda sono sedativi ed antispasmodici, calmano il mal di testa ed i crampi intestinali, la nausea, il vomito e il singhiozzo. Alla lavanda sono riconosciute anche proprietà di sedare la tosse, favorire l’espettorazione, attenuare gli accessi di asma. In forma di tisana lavanda fluidifica la bile ed aiuta il fegato. Le preparazioni di lavanda vanno usate con cautela, sono sconsigliate se in atto qualsiasi stato infiammatorio.

I CONSIGLI DEL FARMACISTA
I fiori per uso interno come coleretico e blando sedativo;  preparare un infuso o tisana con 1 g in 100 ml di acqua; una tazzina o una tazza al giorno, evitare però l’uso prolungato.

Per uso esterno i fiori come blando disinfettante della pelle e delle mucose buccali, usare per frizioni antireumatiche; fare una tintura con 20 g in 100 ml di alcool di 30° a macero per 8 giorni, applicare sulla pelle con un tamponcino di cotone.

Come uso cosmetico la tintura viene usata per frizioni sui capelli grassi, i fiori infusi nell’acqua del bagno lo rendono balsamico e purificante.

Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.

La specie è soggetta a restrizioni legali in alcuni Paesi. In molte regioni italiane è specie protetta ed è quindi vietata la raccolta.