Home C'era una volta Linda Cherubini, ‘A cianciosa

Linda Cherubini, ‘A cianciosa

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Il 5 dicembre 1937 muore a Roma in circostanze misteriose Linda Cherubini, una delle stelle dello spettacolo italiano.

Una teatralità sensuale

Il pubblico e i suoi estimatori la chiamano “’A cianciosa” con un termine gergale che allude alla grazia, alla bellezza e all’armonia dei movimenti e che può essere incompiutamente tradotto in italiano con la parola “leggiadra”. Quello di Linda Cherubini non è il suo vero nome. Lei in realtà si chiama Ermelinda Bernabei ed è nata il 16 luglio 1900 sull’isola di Procida. Non ha ancora compiuto sedici anni quando, nel 1916, fa il suo debutto sul palcoscenico del Teatro Eldorado di Napoli in uno spettacolo di varietà. Il suo è uno dei “numeri” destinati a riempire l’attesa del pubblico per la stella della serata, la divina Anna Fougez, ma non passa inosservato. La teatralità sensuale e ricca di allusioni di Linda Cherubini colpisce la fantasia degli spettatori e attira l’interesse degli impresari.

È anticonformista anche nella gestione della sua immagine sul palcoscenico. In aperta contraddizione con le regole auree dell’epoca, che prevedono per le sciantose abiti modellati in modo da poter offrire alla vista del pubblico le gambe e ampie porzioni di seno, Linda Cherubini non scopre mai troppo il suo corpo. Evita le scollature vertiginose e gli abiti succinti. I suoi vestiti, spesso confezionati con preziosi tessuti dalle incredibili trasparenze, sono ricchi di promesse e di gioielli appariscenti ma sottolineano le forme senza mostrarle.

O cunto ‘e Mariarosa

La sua interpretazione di O cunto ’e Mariarosa è entrata nella leggenda e il suo repertorio, costruito per supportare il personaggio di femme fatale, comprende brani come Balocchi e profumi, Amami, Chi soffre per amor, Valencia, Danza come sai danzar tu, Ginestra o Il tango delle rondini, oltre a un pugno di canzoni in lingua napoletana. Negli anni Venti la sua popolarità si allarga a dismisura in tutta Italia e in Europa, ma la sua favola non è a lieto fine. Il 5 novembre 1937 muore. A ritrovarla è il portiere di un albergo di Roma in una vasca da bagno colma d’acqua profumata intorno alla quale sono collocate varie candele ormai consumate. Qual è la causa della morte? La verità resta un mistero. Le frettolose indagini attribuiscono la morte a una congestione provocata dal bagno nell’acqua a stomaco pieno. A poco servono i rilievi di chi fa osservare che una congestione in acqua calda è un fenomeno quantomeno curioso. L’inchiesta viene chiusa rapidamente e il corpo di Linda Cherubini tumulato in tutta fretta.

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".