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L’ottimizzazione dell’acqua nell’industria alimentare e il contributo della tecnologia MedicAir nella riduzione degli sprechi

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L'ottimizzazione dell'acqua nell'industria alimentare e il contributo della tecnologia MedicAir nella riduzione degli sprechi

Entro il 2050 potrebbero servire risorse pari a tre pianeti per soddisfare le esigenze della popolazione mondiale: sono le previsioni della Commissione Europea che, per denunciare le conseguenze della crisi climatica, ha stimato in questo modo il numero di materie prime necessarie alla nostra sopravvivenza se continueremo con uno sfruttamento irresponsabile del nostro Pianeta.

Come siamo arrivati a questo punto è ormai chiaro alle grandi istituzioni internazionali: crescita demografica mondiale, modelli produttivi non orientati al recupero e all’ottimizzazione e l’idea illusoria di poter attingere a risorse illimitate hanno messo nel tempo la Terra in una situazione di reale pericolo.

Ripensare i processi dell’industria alimentare

Come risponderemo a questa emergenza? Un immediato cambio di rotta sembra necessario, a partire dall’industria alimentare, uno tra i soggetti con il maggiore impatto nella riduzione degli sprechi, a vantaggio di un’economia circolare e sostenibile che salvaguardi il Pianeta e le società dei prossimi decenni.

Cibo e acqua sono, infatti, tra le risorse più sprecate e mal distribuite nel mondo e per questo saranno sempre più cruciali nella progettazione di nuovi modelli di produzione e diffusione. Per ridurre il più possibile gli scarti, è necessario partire dalle cinque regole dell’economia circolare, andando ad inserire nuovi obiettivi in tutte le fasi della filiera, dalla coltivazione, alla produzione, trasformazione e riutilizzo:

  • prima regola: risparmiare il più possibile tutte le risorse a disposizione;
  • seconda regola: riciclare le materie prime;
  • terza regola: sostituire le materie prime tradizionali con alternative a minor impatto ambientale;
  • quarta regola: ridurre le risorse utilizzate;
  • quinta regola: valorizzare economicamente risorse naturali ed ecosistemi.

Lo spreco di acqua

A proposito di riutilizzo è importante sapere che l’acqua ad oggi è la risorsa meno ottimizzata per finalità di riciclo. Nonostante tutto il mondo sia consapevole della sua progressiva scarsità, oggi l’acqua impiegata nell’industria alimentare non viene gestita e trattata in modo da evitare sprechi. L’ottimizzazione del ciclo delle acque richiede ancora importanti investimenti per lo sviluppo di tecnologie in grado di innovare la struttura dell’intera filiera. Tra gli esempi di maggiore spreco che ancora si verificano, ad esempio, l’utilizzo di acqua potabile per scopi igienici.

L’utilizzo del ghiaccio nel settore ittico

Altro caso assai noto di dispendio di acqua è quello del settore ittico. In questo ambito produttivo, grandi quantità di acqua sono utilizzate di continuo per la produzione del ghiaccio necessario alla conservazione del pesce. Si calcola che ogni giorno vengono prodotti oltre 50.000 kg di ghiaccio per l’utilizzo a bordo delle imbarcazioni e per gli operatori della grande distribuzione, delle pescherie e della ristorazione. Considerando che servono circa 6-7 litri di acqua per la produzione di un solo chilogrammo di ghiaccio, si può immaginare che grande opportunità sarebbe intervenire in questa filiera in ottica di risparmio e ottimizzazione.

Creamy Ice® di MedicAir Food

A questo proposito MedicAir Food, società di consulenza alimentare specializzata nello sviluppo di nuove soluzioni per la lavorazione e consumazione dei prodotti agroalimentari, ha introdotto sul mercato un innovativo sistema per ottimizzare lo spreco di acqua nel comparto del pesce fresco.

Creamy Ice® è il nome della tecnologia sviluppata dall’azienda per ottimizzare il consumo di acqua in una delle filiere più importanti dell’industria alimentare italiana. Come funziona? La più grande innovazione di questo sistema consiste nell’utilizzo di gas additivi che consentono di produrre ghiaccio più efficace dal punto di vista della conservazione senza generare danni sul prodotto fresco. Il ghiaccio realizzato con Creamy Ice® è quindi composto da microsfere a bordo smussato con acqua salata liquida che crea una consistenza cremosa da distribuire uniformemente intorno al pescato. Il prodotto agisce come una pellicola protettiva e per questo deve essere direttamente distribuito sulle cassette di pesce prima che queste vengano collocate nelle celle frigorifere, senza che sia necessario utilizzare altre pellicole per sigillarle.

Dai test effettuati risulta che Creamy Ice® aumenti la shelf-life del pesce fresco a temperatura corretta e che possa essere utilizzato sia subito dopo la cattura del pescato che nel trasporto, richiedendo così meno ricambi di prodotto e abbassando drasticamente le quantità di acqua necessarie.

L’utilizzo di Creamy Ice® può quindi apportare un aiuto rivoluzionario in questo settore, contribuendo ad abbassare anche i costi energetici di produzione, le relative emissioni di CO2 e lo spreco di pesce fresco, spesso scartato in fase di vendita poiché non conservato correttamente. Un primo ma importante passo verso un’industria alimentare più attenta al pianeta e alla sua sostenibilità.