Home C'era una volta L’uomo che cadde sulla terra

L’uomo che cadde sulla terra

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Il 18 marzo 1976 a Londra viene presentato, in prima visione assoluta il film “L’uomo che cadde sulla terra”, interpretato da David Bowie.

Attese deluse

Le attese dei fans di David Bowìe che si accalcano dietro le transenne predisposte dai responsabili dell’ordine pubblico vanno deluse. All’evento mondano infatti il cantante non partecipa perché è impegnato in tour, ma sia il pubblico che la critica mostrano di apprezzare l’interpretazione data da Bowie all’alieno arrivato sulla terra in pace e perseguitato dal potere.

Uno degli ultimi esempi di un genere

Molto liberamente ispirato a un romanzo di Walter Travis e sceneggiato da Paul Maysberg, il film diretto da Nicolas Roeg può essere considerato uno degli ultimi esempi del genere fantascientifico politicamente impegnato degli anni Settanta. Con David Bowie, che con questo lavoro inizia un lungo rapporto con il cinema al quale dedicherà sempre maggiori energie e spazio creativo, ci sono Rip Torn, Candy Clark, Buck Henry e Bernie Casey.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".