Home C'era una volta Nick Calazza, dal jazz alla musica sinfonica

Nick Calazza, dal jazz alla musica sinfonica

SHARE

Il 20 marzo 1914 a Newcastle, in Pennsylvania, nasce il sassofonista e clarinettista Nick Calazza.

Con Muggsy Spanier

Nick inizia gli studi musicali da ragazzo sotto la guida di Ralph Gaspare. Ottiene il suo primo ingaggio professionale nel 1932 con i Keystone Serenaders prima di entrare a far parte dell’orchestra di Joe Haymes. È però il suo breve ma quanto mai proficuo sodalizio con la Ragtime Band di Muggsy Spanier nel 1939 a portargli fortuna e a dargli la notorietà. Costituita proprio nel momento culminante del Dixieland Revival, la Ragtime Band di Spanier, prima allo Sherman Hotel di Chicago e poi al celebre Nick’s di New York ottiene un successo a dir poco clamoroso ma del tutto meritato se è vero che le sedute di incisione registrate tra il luglio e il dicembre del 1939 sono giustamente annoverate tra i capolavori del dixieland. In questi dischi Caiazza suona in uno stile assai vicino a quelli di Eddie Miller e di Bud Freeman, leaders indiscussi dei tenorsassofonisti di scuola dixieland.

Il richiamo del dixieland

Nel 1940 si associa alla band di Woody Herman e successivamente alla orchestra di Will Bradley e Ray McKinley, ma si tratta di brevi parentesi dal momento che il suo amore per il dixieland lo riporta poco tempo dopo al Nick’s, questa volta a fianco di Bobby Hackett, e, successivamente, ancora nella band di Muggsy Spanier. Entra poi nello staff delle stazioni radio C.B.S., N.B.C. e A.B.C. Negli anni Cinquanta riprende l’attività professionale suonando con le orchestre di Benny Goodman, Tommy Dorsey, Ray McKinley e Billy Butterfield e registrando altri buoni dischi soprattutto con l’orchestra di Butterfield, della quale ha fatto parte stabile dal 1954 al 1958. Negli anni successivi Nick Caiazza si dedica prevalentemente alla musica sinfonica, studiando composizione sotto la guida di Paul Creston e suonando anche con la New York Philharmonic Orchestra. La sua ultima attività nota è stata quella di insegnante alla celebre Berklee School Of Music. Muore nel 1981.

 

Previous articleViaggi d’arte tra Aurelia e Maremma
Next articleForeste, dipendiamo da loro
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".