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Pasticcio di carote in crosta

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Pasticcio di carote in crosta

Ti racconto le mie ricette…

di Daniela Timoni

Non saprei se definirla una mia creazione oppure un esperimento ben riuscito ma vi assicuro che questo pasticcio di carote è uno dei miei piatti preferiti in quanto è uno di quei piatti versatili nel quale potete sostituire le carote con qualsiasi verdura od ingrediente a vostra scelta ed aggiungerne altri a vostro piacimento.

COSA SERVE per 6 persone

PER LA PASTA

  • 350 gr di farina tipo 00
  • 4 tuorli
  • 1 pizzico di sale
  • 5 cucchiai circa di olio extravergine di oliva
  • 1/2 bustina di lievito in polvere
  • 1/2 bicchiere di acqua

PER IL RIPIENO

  • 500 gr di carote grattugiate
  • 200 gr di besciamella
  • 2 tuorli
  • 6 albumi (rimanenza dei tuorli avanzati dalla pasta)
  • 100 gr di parmigiano
  • sale e pepe

COME SI FA

Preparate il forno a 190°

Prendete uno stampo per dolci apribile del diametro di circa 25 cm

PASTA

In una terrina setacciate la farina con il sale ed al centro mettete i tuorli, il lievito

iniziate ad impastare ed aggiungete lentamente il mezzo bicchiere di acqua e l’olio di oliva continuando ad impastare finché non otterrete un impasto elastico che lascerete a riposare nella terrina per circa 30 minuti

RIPIENO

pasticcio di caroteIn una padella mettete un filo di olio ed iniziate a soffriggere le carote con un pizzico di sale finché saranno leggermente appassite, aggiungete poi la besciamella e lasciate cuocere per qualche minuto affinché il composto sia asciutto ma morbido. Nel frattempo montate a neve gli albumi con un pizzico di sale, aggiungete i tuorli al composto e poi gli albumio montati in modo delicato cercando far sgonfiare il meno possibile l’albume, il composto deve essere voluminoso, soffice, non mi soffermo sulla procedura per fare la besciamella, è semplice, in caso la vedremo in una ricetta in cui sarà la protagonista, mi raccomando solo di farla con tutti i suoi necessari condimenti, la carota è dolce e delicata ed ha bisogno di tutto il sostegno di una bella spolverata di noce moscata che metterete nella besciamella e di una bella dose massiccia di formaggio

Ritorniamo alla pasta….

Stendetela sottile (1,2 mm) con il mattarello dopo aver infarinato leggermente il tavolo, prendete lo
stampo che utilizzeremo per cuocerla e fatene un cerchio della misura del contenitore che ci servirà tipo coperchio, il rimanente della pasta stendetela all’interno dello stampo lasciando fuoriuscire solo leggermente i bordi

Riempite con il ripieno

Chiudete poi con il pezzo di pasta che abbiamo ritagliato in precedenza e rivoltate i bordi che fuoriuscivano dal contenitore a chiudere verso l’interno. Effettuate qualche foro con una forchetta sopra prima di infornare

Dopo 45 minuti il pasticcio in crosta sarà pronto, lasciate raffreddare in modo che il ripieno si rassodi bene ed intiepidite solo al momento di servire, non mangiatelo immediatamente lasciatelo comunque raffreddare e poi in caso scaldatelo ancora altrimenti rischiate che il ripieno troppo caldo e non ancora rassodato scivoli troppo dalla “crosta” al momento di affettarlo, meglio ancora se preparato il mezzogiorno per la sera od il giorno dopo in modo che gli ingredienti si sposino meglio un po’ come il pasticcio che il giorno dopo prende ancora più sapore e si gusta meglio

I CONSIGLI DELLA SOMMELIER LAURA VIANELLO

Malvasia Istriana

malvasia istrianaQuesta tipica malvasia la incontriamo nella regione Friuli Venezia Giulia e un vitigno a bacca bianca e la si definisce per definizione “vitigno aromatico” perchè già dai suoi acini si può travisare l’intensità dei suoi profumi che vengono poi rimarcati all’analisi olfattiva emanando note floreali legate al biancospino, ai fiori di campo, margherita ed i deliziosi e sentori fruttati legati alla pesca gialla, frutta esotica.

Ottimo l’accostamento in quanto la struttura del piatto crea uno sposalizio ideale con il corpo del vino, entrambi di media intensità.

Consiglio: Servite la malvasia in ampi calici di modo da far ben ossigenare il nettare e poter assaporarne nel miglior modo possibile la sua essenza.

Buon appetito!