Home C'era una volta Peppe Barra, figlio d’arte

Peppe Barra, figlio d’arte

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Il 24 luglio 1944 nasce l’attore e cantante Peppe Barra, figlio dell’attrice-cantante Concetta e del fantasista e prestidigitatore Giulio Barra.

La NCCP

Peppe, il cui vero nome è Giuseppe Barra, dopo varie esperienze artistiche conosce Roberto De Simone ed Eugenio Bennato, con i quali forma la Nuova Compagnia di Canto Popolare conosciuta anche come NCCP. Proprio con il gruppo mette in scena nel 1976 “La Gatta Cenerentola” un’opera di De Simone basata sul repertorio della tradizione napoletana, di cui Peppe Barra è protagonista con la madre.

Un successo senza fine

L’opera gli regala una straordinaria popolarità. Dopo altre esperienze analoghe nel 1982 forma con la madre la compagnia “Peppe e Barra”. Ottiene poi un buon successo anche nel cinema partecipando a vari film compreso il “Pinocchio” di Roberto Benigni. Peppe Barra ha il merito di aver creato una nuova incarnazione, colta e popolare allo stesso tempo, della maschera di Pulcinella.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".