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“Pier Paolo Pasolini TUTTO È SANTO”

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Pier Paolo Pasolini, Laura Betti, all’EUR, nel giardino sotto la sua casa, Roma, 1960. © Photo ELISABETTA CATALANO

In occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), l’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, le Gallerie Nazionali di Arte Antica e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo celebrano, nelle rispettive sedi museali, con un grande progetto espositivo coordinato e condiviso, la figura del poeta, regista, scrittore e artista. L’iniziativa fa parte del programma PPP100-Roma Racconta Pasolini promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Cultura con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali. L’intestazione del catalogo a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili è costituita da questa significativa frase:

Bisogna trovare un nuovo modo di essere tolleranti, un nuovo modo di essere illuministi, un nuovo modo di essere progressisti, un nuovo modo di essere liberi. È il problema centrale della nostra vita” – Pier Paolo Pasolini, Volgar’eloquio, Lecce, 21 ottobre 1975

Tre le sedi coinvolte in questa importante rassegna con significative differenze di programma, mentre la scelta del titolo, “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO” si ispira alla frase pronunciata dal saggio Chirone nel film Medea (1969), che evoca la misteriosa sacralità del mondo del sottoproletariato, arcaico e religioso, in netto conflitto con gli eroi di un mondo razionale, laico, borghese.

La rassegna “Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO”, concepita e curata collettivamente da Michele Di Monte, Giulia Ferracci, Giuseppe Garrera, Flaminia Gennari Santori, Hou Hanru, Cesare Pietroiusti, Bartolomeo Pietromarchi, Clara Tosi Pamphili, intreccia discipline, media, opere originali e documenti di archivio secondo tre direttrici autonome, specifiche per ogni sede, ma concepite per potersi integrare allo scopo di sollecitare riflessioni inedite sulla produzione pasoliniana, sull’influenza culturale che ha esercitato e ancora esercita sullo sguardo di chi la osserva dal XXI secolo.

La mostra al Palazzo delle Esposizioni, dal 19 ottobre 2022 al 26 febbraio 2023, “Pier Paolo Pasolini. Tutto è santo. Il corpo poetico”, a cura di Giuseppe Garrera, Cesare Pietroiusti, Clara Tosi Pamphili e Olivier Saillard (co-curatore per la sezione dedicata ai costumi) – parte dall’assunto che mai un poeta, uno scrittore, un intellettuale, un autore cinematografico, è stato così corpo e incarnazione della parola. La figura di Pasolini è stata vissuta attraverso una fisicità che attraversa il mondo, splendore e tragedia di amore estremo per la vita e per la realtà, in una opposizione irriducibile e profetica alla sottomissione dei corpi e dei volti, prima ancora che delle menti, alle convenzioni ed alle normalizzazioni omologanti, impegnate già allora ad annullare le caratteristiche dei singoli e le diverse, sorprendenti e incontrollate forme dell’eros.

Copertina de L’Espresso, 9 novembre 1975

Questa sezione presenta esclusivamente materiali originali, per sottolineare la “corporeità” degli oggetti: fotografie vintage, giornali dell’epoca, prime edizioni di libri, riviste sulle quali per la prima volta comparvero interviste, articoli, interventi, e poi costumi, dattiloscritti, ciclostilati, oltre a filmati, dischi, nastri. Nel caso dell’immagine fotografica, la fisicità della stampa evidenzia contenuti che hanno a che fare con la tecnica e con la storia e con i modi in cui tutto ciò si stratifica, nel tempo, sul supporto fisico cartaceo. Presenti anche gli articoli in riviste e quotidiani dell’epoca, esposti nella emozionante integrità della loro prima apparizione e “incarnazione” nel mondo.

In questa indagine, insieme ai giornali e alle riviste, il libro come oggetto si fa potente incarnazione della parola e assume forse la parte più importante del corpus pasoliniano: si parte dal sogno adolescenziale, di stampare il proprio libretto di poesie (a proprie spese, artigianale, ingenuo, meraviglioso) fino alle grandi pubblicazioni, alle raccolte che segnano il sopraggiungere della notorietà. Per Pasolini la passione di stampare libri è legata al desiderio di diffondere pensieri, visioni e tormenti, in un dialogo continuo con le persone, con il pubblico, con la gente; un dialogo fatto, fra il 1960 e il 1975, di rubriche, interviste, interventi continui su giornali e settimanali.

Pier Paolo Pasolini, I Tuguri in “Vie Nuove”, 24 maggio 1958, p. 34-37 Archivio Storico Luce Cinecittà

Le rubriche settimanali su «Vie Nuove» (“Dialoghi con Pasolini”) e su «Tempo» (prima “Il caos” e poi “Letture”) fino alla collaborazione con il «Corriere della sera», tracciano con evidenza un Pasolini “corsaro” da sempre: tutta la sua produzione giornalistica ha la valenza di uno straordinario Zibaldone di pensieri e di lotta. La diversità prende corpo insieme alla sacralità del femminile, delle negritudini, del Sud visto come orizzonte di alterità e salvezza. È la forza selvaggia o lo struggimento per le lingue non addomesticate, per i dialetti e le parlate, per la progressiva scomparsa, causata dall’omologazione televisiva, delle voci e dei canti del popolo; per i vestimenti scomparsi dalla terra e per la centralità della povertà come dimensione umana reale di fronte all’irrealtà alienata del consumismo.

L’esposizione è articolata in sette sezioni tematiche scandite all’interno delle sale del piano nobile del Palazzo delle Esposizioni, attraverso un’accurata selezione di oltre 700 pezzi, che andranno a comporre un ritratto inedito del grande intellettuale italiano. Al centro del percorso espositivo lo spazio circolare della Rotonda che sarà trasformato in una grande sala-lettura in cui saranno presenti numerose edizioni di libri su e di Pier Paolo Pasolini liberamente fruibili dal pubblico.

SEZIONI MOSTRA:

VOLTO – Nei film di Pasolini compare per l’ultima volta il volto dell’uomo, prima del tramonto definitivo di facce e visi, immolati alle esigenze dello spettacolo e all’imposizione degli stereotipi di una società̀ in cui l’unica ansia è presentarsi e farsi vedere sani e salvi: modello borghese, di consumo e igiene e benessere, non ammette opposizioni.

DILEGGIO – Pasolini e il suo corpo come offesa al genere maschile e sgomento per l’identità sessuale di una comunità. Gli innumerevoli procedimenti giudiziari che per 25 anni hanno fatto di Pasolini un ostaggio della magistratura sono stati accompagnati da una quotidiana operazione di dileggio e derisione, su giornali, riviste, cinegiornali, volantini.

FEMMINILE – La donna come appartenente a una “razza sacra” che assume su di sé il dolore dei millenni, fatto di esclusione e pregiudizio, irrisione e demonizzazione. La madre Susanna, Giovanna Bemporad, Laura Betti, Anna Magnani, Silvana Mangano, Maria Callas. Per Pasolini il femminile è una possibilità di libertà.

ABITI – Così come l’oggetto-libro si fa incarnazione della parola, l’abito, il costume per l’attore, è lo strumento potente di narrazione fra storia e corpo, fra la parola e la costruzione della sua rappresentazione. I costumi dei film di Pasolini realizzati da Danilo Donati sono in mostra come si trovano nei magazzini che li conservano, come testi da consultare e non da indossare, come opere dell’archivio di un museo dedicato al suo cinema. Questa sezione è co-curata da Olivier Saillard.

Canzonette, tributo a Pier Paolo Pasolini, copertina del vinile disegnata da Martoz, Bomba Dischi, 2022

VOCI – Prima di essere portatrice di un linguaggio e dei suoi significati, la voce è un’espressione del corpo. La perdita più grave è l’omologazione della lingua e della musica; una forma di controllo del potere sui corpi, fino all’imposizione commerciale della musica “leggera”. In questa sezione incisioni discografiche di canti popolari, dei canti dei lavoratori, dei canti dialettali, dei canti rivoluzionari e di protesta, registrati e raccolti negli anni ’60 e ’70, attestano un patrimonio immenso che si è inabissato.

In mostra ‘Canzonette’, un vinile realizzato espressamente da Bomba Dischi, in collaborazione con GUCCI, sponsor del progetto, con Ariete, Franco126, CLAVDIO, Giorgio Poi, POP X & Giacomo Laser che rendono un omaggio alla musica scritta e amata da Pasolini.

PARTITELLA – «Chi ha detto – si chiede Pasolini – che il Trullo è una borgata abbandonata? / Le grida della quieta partitella, la muta primavera, / non è questa la vera Italia, fuori dalle tenebre?» Una intera sala sarà dedicata a questa partitella, con le foto di Pasolini giocatore, e tutta la “squadra” – da Moravia ai Bertolucci, da Dacia Maraini a Ungaretti, da Fabio Mauri a Laura Betti, da Roberto Longhi a Ingeborg Bachmann – sognata.

ROMA – Il modello urbanistico di Pasolini è popolare: il suo centro è la strada, i suoni, le urla e la puzza, tutto ciò che la borghesia odia: essa non tollera più né la pressione della folla né il contatto con il popolo: tutta gente da igienizzare con i detersivi e da “ripulire” attraverso l’emancipazione economica. Abitare Sodoma significa abitare fuori dalla città e dalla legge del padre, non integrarsi nel modello piccolo borghese della famiglia e della procreazione.

FOTO 5 – Totò e Ninetto Davoli in Uccellacci e uccellini, 1966. Fotografia di Divo Cavicchioli – Ph. Divo Cavicchioli © Centro Cinema Città di Cesena

Totò e Ninetto Davoli in Uccellacci e uccellini, 1966. Fotografia di Divo Cavicchioli – Ph. Divo Cavicchioli © Centro Cinema Città di Cesena

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA – Come tradizione, ogni progetto espositivo del Palazzo delle Esposizioni viene arricchito da una grande rassegna cinematografica: Pasolini prossimo nostro, curata da Azienda Speciale Palaexpo e dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, propone dal 20 ottobre all’8 dicembre proiezioni a ingresso libero fino a esaurimento posti presso la Sala Cinema.

 Le altre sedi – Oltre al corpo poetico Palazzo delle Esposizioni 19 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023 – Il corpo veggente. Palazzo Barberini Gallerie Nazionali di Arte Antica, 28 ottobre 2022 – 12 febbraio 2023 che esplora il ruolo determinante dell’ispirazione della tradizione artistica nel cinema e nell’immaginario figurativo pasoliniano, dai Primitivi al Barocco, dall’arcaismo ieratico dei pittori giotteschi al realismo sovversivo di Caravaggio. Infine Il corpo politico. MAXXI, 16 novembre 2022 – 12 marzo 2023, dove la chiave di lettura dell’opera pasoliniana è restituita attraverso le voci di 18 artisti contemporanei, le cui opere evocano l’impegno politico dell’autore e l’analisi dei contenuti sociali ispirati dalle sue opere. L’esposizione è concepita come un macrotesto che include un dialogo serrato tra le opere degli artisti e gli oltre 200 documenti – tra foto e i testi – legati all’ultima fase della carriera di Pasolini, in particolare il 1975.

Per tutta la durata del progetto è previsto un ricco programma di eventi e performance coordinati tra le tre sedi e che prevedono il coinvolgimento delle Accademie straniere a Roma, dell’Archivio Luce / Cinecittà e del Centro Sperimentale di Cinematografia e di numerose altre università, organizzazioni, istituzioni, volti a sviluppare i temi affrontati nel percorso espositivo e più in generale ad alimentare un nuovo dibattito sulla figura e sul ruolo di Pasolini nel XXI secolo.

I tre volumi che accompagnano le mostre nelle sedi di Palazzo delle Esposizioni, Palazzo Barberini e MAXXI sono stati realizzati da 5 Continents Editions, e saranno presenti in tutte le librerie italiane e internazionali oltre che nei bookshop museali.

PRIMO MERCOLEDÌ DEL MESE  Ingresso gratuito per gli under 30 (dalle 14.00 a chiusura). Presentando il biglietto di Palazzo Barberini e del MAXXI: ingresso ridotto al Palazzo delle Esposizioni. Presentando il biglietto del Palazzo delle Esposizioni: ingresso ridotto a Palazzo Barberini e al MAXXI.

Informazioni e prenotazioni di visite guidate per le scuole e per singoli, promozione università per studenti, ricercatori, dottorandi degli atenei romani (sia pubblici che privati) su www.palazzoesposizioni.it

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Carla Guidi
CARLA GUIDI – www.carlaguidi-oikoslogos.it Giornalista pubblicista, iscritta ODG Lazio, ha collaborato per più di 10 anni con il settimanale (in cartaceo) “Telesport”, adesso collabora con alcune testate e riviste periodiche online, tra queste “Abitare a Roma”, “ll Paese delle donne”, “Lazio ieri ed oggi”, “About Art online” e “Daily Green” ove è in redazione. Conseguito il diploma superiore di Accademia di Belle Arti di Roma, sezione pittura (tenuto dal maestro Gentilini), è docente di Disegno e Storia dell’Arte nelle scuole pubbliche, medie superiori. Si è occupata di Computer Art dal 1981 e sue immagini sono state pubblicate nel volume Computer image di Mauro Salvemini (Jackson Libri, 1985). Ha gestito la Galleria d’Arte “5x5” in via Garibaldi in Trastevere negli anni ’70/’80 insieme a Rinaldo Funari ed ha organizzato varie mostre, manifestazioni e convegni anche presso istituzioni come la Casa delle Donne, la Casa della Memoria e della Storia di Roma, alcune Biblioteche comunali di Roma ed un Convegno di sociologia a Bagni di Lucca. Dal 1975 si è avvicinata alla psicoanalisi e dal 1982 è stata accettata dalla Società italiana di psicodramma analitico – SIPSA in qualità di membro titolare. In seguito ad una formazione quinquennale con trainer internazionali, ha svolto attività di collaborazione presso la Società Medica italiana di Analisi Bioenergetica SMIAB ed è divenuta membro titolare dell’International Institute for Bioenergetic analisys di New York, rimanendo iscritta fino al 1995. Attualmente è stata invitata più volte a relazionare in Convegni Nazionali ANS alla Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione. Ha scritto alcuni libri sulla memoria storica quali Operazione balena - Unternehmen Walfisch sul rastrellamento nazista del 17 aprile 1944 al Quadraro, giunto alla sua terza edizione (Edilazio, Roma 2013); Un ragazzo chiamato Anzio sulle vicende dello sbarco alleato del 1944, alla sua seconda edizione (A. Sacco, Roma 2013); Estetica anestetica - Il corpo, l’estetica e l’immaginario nell’Italia del Boom economico e verso gli anni di Piombo (Robin Edizioni, Torino 2018). Sempre per Robin Edizioni nel 2019 ha pubblicato il libro socio-fotografico in collaborazione con Valter Sambucini e con la presentazione di Franco Ferrarotti, Città reali, città immaginarie - Migrazioni e metamorfosi creative nelle società nell’Antropocene tra informatizzazione ed iper/urbanizzazione, con i contributi del giornalista e sociologo Pietro Zocconali, Presidente A.N.S, dello storico dell’arte Giorgio Di Genova, dello scrittore Roberto Morassut e del Presidente dell’Ass. Etica Massimo De Simoni. Una sezione del libro approfondisce la grande diffusione della tecnica del tatuaggio, valutandone aspetti storici, sociologici ed artistici, con i contributi dello scrittore Eliseo Giuseppin ed una intervista all’artista Marco Manzo. Ha curato insieme allo storico dell’arte Giorgio Di Genova, l’esposizione online Quintetti d’arte dal 06/04/2020 al 31/08/2020, con una parte, Vetrina dell’invisibilità, dedicata agli artisti che hanno rappresentato visivamente la tragedia della pandemia. Di questo progetto nel 2021 è uscita l’edizione in cartaceo (Robin Edizioni, Torino). Appena uscito il libro - Lo sguardo della Sibilla. Dal Daimon all’Anima Mundi: la poetica di Placido Scandurra (Robin editore 2022) - http://www.robinedizioni.it/nuovo/lo-sguardo-della-sibilla. Al suo attivo anche alcune pubblicazioni di poesia su tematiche ambientali: Ha curato, insieme a Massimo De Simoni, l’antologia I poeti incontrano la Costituzione (Ediesse, 2017) -