Home Green Economy PMI, 9 su 10 conoscono strategie ESG: pro dello sviluppo sostenibile

PMI, 9 su 10 conoscono strategie ESG: pro dello sviluppo sostenibile

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La sostenibilità è un concetto oramai entrato a far parte della sensibilità comune. A che punto sono le aziende in Italia circa i metodi di produzione e distribuzione compatibili con l’ambiente e con il benessere dei dipendenti?

ESG e strategie sostenibili: il cambiamento si fa strada

Uno dei temi maggiormente sentiti dall’opinione pubblica e dalle aziende in fatto di ambiente è quello relativo agli standard ESG, che dall’acronimo inglese (Environmental, Social and Governance) si traduce come “Ambiente, Società e Governance”. Si tratta di tutte quelle strategie che servono alle aziende per tutelare l’ambiente nelle diverse fasi di produzione, per diminuire l’emissione di sostanze inquinanti (si pensi ad esempio alle fabbriche tessili), ma anche per garantire ai dipendenti politiche etiche in quanto a condizioni di lavoro.

Come dimostra uno studio svolto su 266 PMI sui temi del cambiamento climatico, l’85% delle Piccole e Medie Imprese Italiane conosce questo tema, mentre il 27% applica concretamente strategie di miglioramento degli standard ESG. Il 59% vorrebbe applicarle ma ancora non lo sta facendo. Il motivo? La resistenza che ancora si incontra dipende principalmente dalla mancanza di informazioni su come operare il cambiamento nella pratica. Secondo lo studio sopracitato, è il 41% delle aziende ancora non socialmente attive a indicare questo come motivo principale per cui non si stanno svolgendo azioni.

Come e perché migliorare il rating ESG

Una delle domande che la maggior parte delle aziende si pone è “perché dovrei cambiare?”. Si pensi ad esempio a tutte quelle aziende che dovrebbero rinnovare un intero parco auto, o ancora a quelle che dovrebbero mettere mano al sistema della logistica o della distribuzione di beni e servizi in ottica green. Il motivo primario andrebbe ricercato nel benessere a livello sociale e ambientale che ne deriverebbe.

Eppure, migliorare la sostenibilità aziendale oggi è molto più semplice di quanto si pensi. Esistono infatti partner tecnici e scientifici che supportano le PMI nel miglioramento del proprio rating ESG attraverso soluzioni innovative che consentono di avere un impatto positivo e misurabile sull’ambiente.

Tra le realtà migliori a cui affidarsi c’è per esempio 3Bee, un’azienda leader in climate tech che aiuta enti e imprese a sviluppare progetti di tutela della biodiversità basati sull’utilizzo/impiego di tecnologie proprietarie innovative. Un esempio? Il progetto Oasi della Biodiversità: aree create in zona a bassa biodiversità, con l’obiettivo di rigenerarla. Luoghi in cui tecnologia e natura si fondono per compiere un primo passo verso la resilienza climatica. Enti e imprese possono diventare custodi di questi spazi, in cui l’utilizzo di tecnologie avanzate consente di monitorare e tracciare l’impatto con l’obiettivo di valutare l’efficacia delle strategie di conservazione, identificare potenziali minacce e apportare eventuali miglioramenti. I dati raccolti sono inoltre inseribili all’interno del bilancio di sostenibilità aziendale.

Perché un’azienda dovrebbe impegnarsi in tal senso? Principalmente per migliorare la propria reputazione: le aziende attente alla sostenibilità hanno più probabilità di attrarre nuovi clienti, e possono contare anche su un maggiore coinvolgimento dei dipendenti. Ad oggi, infatti, i consumatori sono sempre più attenti all’ambiente, e preferiscono di gran lunga costruire un business con aziende che condividono i loro stessi valori.

Ma la sostenibilità può anche aumentare l’efficienza dell’azienda e la sua competitività sul mercato, attirando investimenti e finanziamenti verdi. Infine, può aiutare a mitigare i rischi ambientali e sociali associati all’attività dell’azienda, migliorando la resilienza della stessa a lungo termine.