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Radio Libertà inizia le trasmissioni

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Il 14 dicembre 1944 iniziano le trasmissioni dell’emittente partigiana “Radio Libertà” protagonista di una delle storie più affascinanti della Resistenza.

L’estate del 1944

L’emittente nasce nell’estate 1944 nel biellese quando al Comando zona, grazie alla complicità del conte Filippo Maria Trossi, arriva un apparecchio radiotrasmittente proveniente dall’aeroporto di Cameri. I primi a metterci mano sono Sam, nome di battaglia del chimico liberale Sandro Berruto appartenente alla 2a brigata “Garibaldi”, Gamma, cioè il panettiere Giovanni Passaglia di Miagliano, il suo compaesano Grifo, un filatore che all’anagrafe si chiama Alfio Re e Gibo, nome di battaglia del ferroviere Luigi Galleis di Biella. Questo gruppo, dopo mesi di prove, il 14 dicembre 1944 riesce a mandare in onda la prima trasmissione dalle Case Trabbia di Callabiana nelle vicinanze di Biella. Sam è il programmista, Gibo lo speaker, Grifo il chitarrista, Gamma il tecnico. A pochi giorni dalla sua nascita Radio Libertà deve spostarsi. Interrotte le trasmissioni per evitare di essere intercettati da un rastrellamento in corso gli ingegnosi partigiani spostano l’attrezzatura dalle Case Trabbia di Callabiana a Sala Biellese. Gli impianti vengono revisionati e potenziati e maggior cura bviene dedicata alla programmazione. Anche la strumentazione musicale si arricchisce con l’arrivo di un altro chitarrista, una fisarmonica e una mandola, oltre al coro.

Nome di battaglia Scat

Il responsabile della programmazione è Hans Striecher un garibaldino d’origini austriache maestro di musica il cui nome di battaglia è “Scat”, come il termine che definisce il canto ritmico del be-bop. Radio Libertà trasmette prima sulle lunghezze d’onda di 42,5 e di 21,5 metri e poi solo sulla lunghezza di metri 21. Le trasmissioni durano una mezz’oretta e iniziano alle 21.30. La sigla d’inizio trasmissione è rappresentata dalle prime dieci note di Fischia il vento, seguite dall’annuncio: «Radio Libertà, libera voce dei volontari della libertà. Non abbiano dubbi coloro che ci ascoltano, siamo partigiani, veri partigiani. Lo dice la nostra bandiera: Italia e libertà. Lo dice il nostro grido di battaglia: “Fuori i tedeschi, fuori i traditori fascisti”. Ecco chi siamo: null’altro che veri italiani. Le nostre parole giungeranno, valicando pianure e montagne, a tutti i compagni patrioti della Liguria, della Toscana, del Piemonte, della Lombardia, dell’Emilia, del Veneto, a tutti coloro che combattono per la nostra stessa causa. Viva l’Italia! Viva la libertà!» Questo è il testo dell’annuncio con il quale iniziano le trasmissioni. L’emittente trasmette fino a pochi giorni prima della Liberazione perché i fascisti riusciranno a danneggiarla nel corso della loro ultima offensiva iniziata il 19 aprile.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".