Home C'era una volta Ray Brown, molto di più di un accompagnatore

Ray Brown, molto di più di un accompagnatore

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Il 13 ottobre 1926 nasce a Pittsburgh, in Pennsylvania, il contrabbassista Ray Brown, registrato all’anagrafe con il nome di Raymond Matthews Brown.

L’incontro con Ella e poi con Granz

Inizia a studiare pianoforte e contrabbasso a scuola. Nel 1944, dopo il diploma delle superiori debutta come contrabbassista nell’orchestra di Jimmy Hinsley, dalla quale passa a quella di Snookum Russell. L’anno seguente si trasferisce a New York dove viene scritturato da Dizzy Gillespie col quale suona per quasi tre anni, sia nel gruppo ridotto, sia nell’orchestra a grande organico. Nel 1948, dopo il matrimonio con Ella Fitzgerald, decide di mettersi in proprio formando prima un trio e poi un quintetto. L’unione con Ella naufraga nel 1952. Nel frattempo Ray Brown affida la sua carriera all’impresario Norman Granz ed entra a far parte del trio di Oscar Peterson. La collaborazione con Peterson dura più di quindici anni e si concretizza in decine di dischi, concerti, tournée del Jazz at the Philharmonic in Europa, in Giappone, ecc. Dal 1966 si stabilisce a Los Angeles dove si impegna in una serie di attività varie che vanno dall’organizzazione di concerti alla Hollywood Bowl all’editoria musicale, dall’incisione di dischi su base freelance alla composizione di musica per il cinema e la televisione, dall’insegnamento alla gestione di artisti (è il manager, fra gli altri, di Quincy Jones).

Un contrabbasso in dialogo

Nel 1974 fonda con Laurindo Almeida, Bud Shank e Shelly Manne il gruppo Los Angeles Four. Considerato generalmente uno dei migliori contrabbassisti apparsi sulla scena del jazz dopo Jimmy Blanton, Ray Brown è molto di più che un accompagnatore. Egli stabilisce piuttosto un vero e proprio dialogo con gli altri solisti, costruendo frasi di straordinaria ricchezza melodica, nelle quali mette a profitto l’incomparabile agilità delle dita e la potenza della cavata. Le sue doti di versatilità e precisione hanno suggerito all’impresario Norman Granz di sperimentare la collaborazione di Ray Brown con moltissimi solisti di gran fama, da Oscar Peterson a Buddy Rich, da Lionel Hampton a Buddy De Franco, Ben Webster, Charlie Parker, Anita O’Day, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Stan Getz, Gerry Mulligan, Bud Powell, Harry Edison, Milt Jackson, Duke Ellington, ecc. Muore a Indianapolis il 2 luglio 2002.

https://www.youtube.com/watch?v=RhqAtUnm-LY

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".