Home Salute e Benessere Reflusso gastroesofageo, cosa scegliere a colazione

Reflusso gastroesofageo, cosa scegliere a colazione

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Stare attenti all’alimentazione è di certo il modo migliore per sanare naturalmente il mal di stomaco soprattutto quando questo è causato da reflusso gastroesofageo.

D’altronde, come disse il famoso scienziato Thomas Alva Edison, “il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia”.

Vediamo allora come partire con il piede giusto scegliendo accuratamente cosa inserire nella prima colazione, uno dei pasti più importanti della giornata che quindi non va assolutamente saltato. Si ricorda infatti che il digiuno non porta a nulla, anzi peggiora solamente la situazione.

Piuttosto ciò che conta davvero è prima di tutto bere un bicchiere d’acqua appena svegli  in modo da idratare il corpo, depurare l’intestino più in profondità (dato che stomaco e colon sono vuoti) e ridurre la possibilità che si formino, durante il giorno, processi fermentativi.

Entrando poi nel vivo della questione, per quanto riguarda la parte solida della colazione optare per cibi freschi, magri, asciutti (che assorbono le sostanze acide) e con la giusta quantità di fibre (che aumentano il senso di sazietà, proteggono la mucosa intestinale e interferiscono con l’assorbimento di lipidi e glucidi).

Al contrario, sono da evitare i cibi ricchi di grassi – soprattutto saturi di origine animale (presenti ad esempio nel bacon e nel burro) –, di zuccheri semplici (in particolare i dolci come il cioccolato, le crostate e i croissant alla marmellata, ecc.), di sale e conservanti.

Da questo primo quadro generale già si può evincere chiaramente che le classiche colazioni all’americana, sia dolci (con pancake e sciroppo d’acero o nutella) che salate (con uova fritte, bacon o salsiccia e fette di pancarré imburrate), non sono proprio un toccasana per coloro che dovrebbero evitare di appesantire l’apparato digerente.

Sono, invece, ben accetti cereali integrali, frutta (non secca ma fresca e ben matura, evitando solo gli agrumi), pane o cracker sempre integrali, l’albume dell’uovo. E sono consentiti, meno di frequente, i formaggi e gli affettati magri (come ad esempio la fesa di tacchino).

Per quel che riguarda il bere abolire, soprattutto a stomaco vuoto, le bevande nervine (caffè, tè), gassose e zuccherine (coca cola, aranciata, ecc.) prediligendo camomille, tisane e centrifugati naturali (senza prodotti acidi all’interno) e facendo attenzione che tali liquidi non siano né troppo caldi né troppo freddi. Concessi, anche in tal caso con moderazione, il latte e gli yogurt (meglio se totalmente scremati).

Per concludere è bene soffermarsi brevemente a spiegare quale sia l’atteggiamento giusto da avere in cucina e a tavola, in particolare durante le fasi di preparazione e consumo dei pasti.

I primi errori, infatti, di solito si verificano già appena si inizia a cucinare: passaggio inevitabile poiché sarebbe meglio evitare, per fastidi del genere, i cibi – soprattutto proteici – crudi. In questo caso la regola essenziale è una soltanto: non friggere l’alimento nel suo condimento.

Si consiglia quindi di ricorrere a tecniche di cottura più sane, ad esempio tostando il pane in forno o cucinando gli albumi in una pentola antiaderente così da non avere la necessità di aggiungere l’olio.

Una volta giunti al momento di mangiare ricordare sempre di masticare adeguatamente e senza fretta i bocconi, in modo da farli arrivare nello stomaco già ben frammentati.

Solo seguendo queste dritte alimentari si aiuterà il proprio organismo a digerire bene evitando di aggravare la sintomatologia da reflusso gastroesofageo (anche se la tolleranza varia da individuo a individuo).

Attenzione pero, ciò non vuol dire che durante tutti gli altri pasti della giornata si può mangiare qualunque cosa senza fare alcuna attenzione, anzi.

Vanno comunque evitare le abbuffate, attraverso l’assunzione di calorie in tanti piccoli pasti ben distribuiti durante l’arco della giornata (5/6 in totale tra colazione, pranzo, cena e spuntini). In questo modo non solo si consumerà il pasto con più calma (poiché la fame all’origine sarà minore) ma si eviterà anche di appesantirsi troppo (e di appisolarsi di conseguenza).

Per il resto, valgono sempre le regole alimentari viste in precedenza. L’unico appunto in più da tenere a mente nelle specifiche situazioni in cui si hanno problemi allo stomaco è quello di non aggiungere, al fine di insaporire il piatto, spezie irritanti (curcuma, pepe, curry, ecc.), a eccezione del disinfettante peperoncino, il quale comunque può essere utilizzato ma senza esagerare.

Nel caso in cui, poi, mettendo in atto tutti i consigli sopra descritti, il fastidio non accenna a diminuire con il trascorrere del tempo sarà bene informare della situazione il proprio medico di fiducia, il quale una volta analizzato il quadro e visitato il paziente consiglierà eventuali accertamenti (gastroscopia, esami del sangue, pasto opaco, ecc.).

Infatti, alla base del problema potrebbe esserci un’allergia o un’intolleranza alimentare o, ancora, potrebbe trattarsi di dispepsia o sindrome dell’intestino irritabile. Sempre meglio verificare.