Home C'era una volta Sergio Valenti, il sax e il clarinetto degli Asternovas

Sergio Valenti, il sax e il clarinetto degli Asternovas

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Il 13 novembre 1922 nasce a Vercelli il sassofonista e clarinettista Sergio Valenti, uno dei componenti storici degli Asternovas di Fred Buscaglione.

Con Fred

Inizia giovanissimo a studiare musica prendendo lezioni private di sassofono contralto. Frequenta poi per tre anni il corso di clarinetto al conservatorio di Milano nei primi anni Quaranta. Iniziaia l’attività professionale nel 1946 con gli Asternovas di Fred Buscaglione e Franco Pisano, per passare in seguito con Gaetano Gimelli e con varie formazioni che mescolano pop e jazz. Tra il 1952 e il 1953 è uno dei protagonisti della scena musicale di Milano, con numerose jam session insieme a musicisti come Oscar Valdambrini, Gianni Basso, Gilberto Cuppini, Roberto Nicolosi e altri. Con alcuni di loro nel 1953 partecipa ad alcune registrazioni. In quello stesso anno entra in pianta stabile nel gruppo di Bruno Martino con il quale si esibisce sia in Italia che all’estero.

Trovajoli e il ritorno al jazz

Chiusa questa esperienza, nel mese di agosto del 1957 entra a far parte dell’orchestra jazz diretta da Armando Trovajoli, col quale, nel 1960, partecipa all’incisione dell’album Armando Trovajoli e la sua orchestra: The beat generation. Negli stessi anni prende parte a Roma ad alcune registrazioni di carattere jazzistico con Piero Umiliani. Dal 1961 la sua attività prevalente diventa quella degli studi di registrazione, oltre alle collaborazioni come aggiunto nell’Orchestra Ritmica della Rai di Milano. Non rinuncia, comunque, a qualche esperienza soprattutto jazzistica si diradano con le big band di Gil Cuppini, Angel Pocho Gatti e Gorni Kramer. Il 1° settembre 1974 diventa il primo sassofono contralto dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Eccellente caposezione muore nell’aprile del 2016.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".