Dall’Italia e dal mondo: i numeri dei produttori già confermati
Chi e che cosa ci sarà nella quattro giorni bolognese? Tante idee, saperi, tradizioni, innovazione e le storie di centinaia di produttori. Le aziende vitivinicole ad aver già confermato, a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni e in un momento di grandi incertezze, specialmente per chi deve raggiungere Bologna, sono oltre 600, di cui le italiane hanno già superato quota 480, espressione di tutte le regioni del nostro Paese, da nord a sud. Le più rappresentate? Il Piemonte e la Toscana, rispettivamente con quasi 100 e 90 aziende, seguiti da Veneto (51), Emilia-Romagna (39), Lombardia (32) e Sicilia (24). Ventiquattro, invece, quelle provenienti dal Friuli Venezia Giulia, due in più della Campania. Già certe di partecipare circa 130 realtà estere provenienti da Armenia, Austria, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica, tra cui cinque cantine che lavorano i distillati.
I numeri sono aggiornati al 13 dicembre ma sono in continua evoluzione: scopri tutte le cantine che hanno già aderito sul sito della Slow Wine Fair.
Numeri importanti, insomma, con la consapevolezza che alle aziende già confermate, nei prossimi mesi se ne aggiungeranno molte altre: «I numeri attuali sono un ottimo biglietto, segno che il mondo vinicolo ha capito l’importanza di questa iniziativa e ha preso consapevolezza del ruolo che può giocare sugli scenari economici, ambientali e paesaggistici, sociali. Per questo confidiamo che le presenze a Bologna siano numerose e qualificate, sempre che gli scenari mondiali legati al Covid non mutino in peggio» ammette il coordinatore della Slow Wine Coalition, Giancarlo Gariglio. Merito anche al lavoro di Società Excellence , che raggruppa 18 realtà italiane attive nel campo della distribuzione vitivinicola di massima qualità, che insieme a Slow Wine si sta occupando di selezionare le realtà vinicole più interessanti e meritevoli sul panorama internazionale per portarle a Bologna nei giorni della Slow Wine Fair.
«L’interesse che registriamo attorno all’evento e il trend nelle adesioni – dichiara Antonio Bruzzone, Direttore Generale BolognaFiere – ci conferma l’importanza del progetto e la sua strategicità per i produttori che si riconoscono in un percorso declinato alla sostenibilità».