Home C'era una volta Spencer Williams, uno dei più fertili compositori di jazz

Spencer Williams, uno dei più fertili compositori di jazz

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Il 14 luglio 1965 muore il pianista, cantante e compositore Spencer Williams, considerato uno dei più fertili compositori della storia del jazz.

Autore geniale

Nato a New Orleans, in Louisiana, il 14 ottobre 1889 ha legato il suo nome a opere che sono divenute dei classici della storia del jazz come I Ain’t Got Nobody, Basin Street Blues, Mahogany Hall Stomp, Royal Garden Blues, Tishomingo Blues, I’ve Found A New Baby, Squeeze Me. Alcuni di questi brani sono stati scritti in collaborazione con Clarence Williams (omonimo ma non parente) e con Fats Waller. Spencer debutta come pianista al Sans Souci di Chicago, intorno al 1907. Dopo una lunga assenza dalle scene musicali, durante la quale preferisce lavorare come autista perché guadagna di più. Torna sulle scene a New York nel 1916 circa, dedicandosi a tempo pieno alla composizione ed entrando in società con Clarence Williams, proprietario dell’omonima casa editrice.

Il trasferimento in Europa

Nei primi anni Venti si esibisce in veste di pianista-cantante-compositore nella rivista Put And Take, nonché in veste di accompagnatore della nota cantante Lizzie Miles. Tra il 1925 e il 1928 lavora moltissimo in Europa, scrivendo musica per Joséphine Baker, che all’epoca è di scena alle Folies Bergères e per altri spettacoli di rivista. Verso la fine degli anni Venti suona e incide a New York con vari gruppi comprendenti Louis Metcalf, Henry Hicks, Charlie Holmes, Elmer Snowden e Paul Barbarin. Più o meno contemporaneamente si esibisce come pianista-cantante a fianco di Lonnie Johnson e di Teddy Bunn. Nel 1932 effettua una tournée in Europa con Fats Waller, al termine della quale decide di stabilirsi nel Vecchio Continente e precisamente a Londra, dove resta fino al 1951. Durante i suoi primi anni di permanenza in Europa, si esibisce, in veste di cantante, con le orchestre di Freddy Johnson e di Arthur Briggs, con le quali effettua vari tours ed incide anche dei dischi a Parigi per la Brunswick. Nel 1957, dopo una breve permanenza a Stoccolma, rientra definitivamente negli Stati Uniti.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".