Home C'era una volta Tab Hunter, il biondo di successo

Tab Hunter, il biondo di successo

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L’11 luglio 1931 nasce a New York il cantante e attore Tab Hunter, registrato all’anagrafe con il nome di Arthur Andrew Kelm.

Una delle star della WB

Campione di pattinaggio su ghiaccio, dopo aver assunto il definitivo nome d’arte di Tab Hunter, suggeritogli dal suo agente Henry Wilsson, debutta sul grande schermo  nel 1950 con un ruolo minore nel film drammatico “Linciaggio di Joseph Losey. La definitiva consacrazione arriva nel 1955 con un episodio della serie televisiva “Climax!” nel quale Hunter interpreta il ruolo di Jimmy Pearsall, un giocatore di baseball dei Red Sox di Boston, costretto a concludere precocemente la brillante carriera sportiva a causa di un esaurimento nervoso e con il film “Prima dell’uragano” di Raoul Walsh. Il giovane attore diventa una delle maggiori star maschili della Warner Brothers per il suo bell’aspetto di ragazzo biondo e atletico, malgrado la sostanziale inesperienza nella recitazione e lo sfavore della critica.

Il successo e l’omosessualità

La seconda metà degli anni Cinquanta lo vede affermarsi anche al di fuori del cinema e della TV. Nello stesso periodo l’attore incide alcuni brani di successo in qualità di cantante, come Young Love e Ninety-Nine Ways. Proprio come cantante partecipa al “Pat Boone Chevy Showroom” nel 1958 e al “The Ford Show” nel 1960. Nello stesso anno Hunter debutta con un suo spettacolo personale, il Tab Hunter Show. Come in molti altri casi del genere la sua avventura musicale non ha praticamente seguito. In campo cinematografico invece la sua attività contnua senza interruzioni anche se i tempi del grande successo sembrano ormai lontani. L’occasione per un inatteso rilancio arriva all’inizio degli anni Ottanta, grazie a due riuscite incursioni nel genere trash, quale partner dell’attore e drag queen Divine, prima in “Polyester” di John Waters e in “Lust in the Dust” di Paul Bartel, nei quali Hunter si diverte a riproporre il suoo vecchio ruolo di “belloccio” in chiave satirica. Apparve anche nel musical “Grease 2” di Patricia Birch, nel quale canta il brano Reproduction nei panni dell’insegnante supplente Mr. Stuart. Omosessuale viene preso dimira dagli ambienti conservatori soprattutto per la sua lunga relazione sentimentale con il collega Anthony Perkins. Lui però resiste impavido a ogni bufera. Stabilmente legato dal 1982 al produttore Allan Glaser, si dedica alla produzione cinematografica indipendente. Muore a Santa Barbara, l’8 luglio 2018.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".