Home C'era una volta Ted Curson, un instancabile ricercatore

Ted Curson, un instancabile ricercatore

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Il 3 giugno 1935 a Philadelphia, in Pennsylvania, nasce Theodore Curson, destinato a lasciare un’impronta significativa come trombettista con il nome di Ted Curson.

La tromba di Mingus

I primi passi in musica li muove sotto la guida di Jimmy Heath. In quel periodo incontra anche Miles Davis che dopo averlo ascoltato lo incoraggia a proseguire. A vent’anni se ne va a New York dove si fa conoscere nell’ambiente del jazz e suona con personaggi di spicco come Mal Waldron, Red Garland, Philly Joe Jones, Cecil Taylor. Nel 1959 Charlie Mingus lo vuole con sé in quella che i critici considerano forse la miglior formazione raccolta dal grande bassista le cui idee vengono assecondate e sviluppate dalle geniali intuizioni di Eric Dolphy.

L’ispirazione hard bop

Più tardi entra a far parte del gruppo di Max Roach e poi di quello di Bill Barron e solo dopo molti tentativi riesce finalmente a riunire una formazione sotto suo nome. Negli anni Sessanta suona con quasi tutti i grandi protagonisti del jazz internazionale, da Chris Woods ad Andrew Hill, da Lee Konitz a Kenny Barron, da Nick Brignola ad Arne Dommerus a molti altri. Scrive anche colonne sonore per il cinema e la TV e registra vari dischi con Cecil Taylor, Charlie Mingus, Kenny Barron, Archie Shepp, oltre che con formazioni sotto suo nome. Di chiara ispirazione hard bop appare come un curioso e instancabile ricercatore nel rispetto della tradizione jazzistica segnalandosi come uno dei più interessanti trombettisti della seconda metà del Novecento. Muore a Montclair, nel New Jersey, il 4 novembre 2012.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".