Home C'era una volta Teddy Darby, il bluesman che si fece diacono

Teddy Darby, il bluesman che si fece diacono

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Il 2 marzo 1906 nasce a Henderson, nel Kentucky il bluesman Teddy Darby.

Blind Blues e Blind Squire Turner

Conosciuto anche come Blind Blues e Blind Squire Turner, Teddy Darby ha una infanzia tormentata che culmina nel 1921con l’arresto e l’invio in una casa di correzione di Boonville nel Missouri. Pochi anni dopo, in seguito a un glaucoma, divenne cieco e si dedica alla musica. Inizia a suonare la chitarra e a esibirsi negli house parties della zona di St. Louis. Raccomandato da Jesse Johnson, registra per la Paramount nel 1929 i suoi primi dischi e due anni dopo per la Victor.

L’abbandono e la vocazione

Insieme al cugino pianista Tom Webb, suona presso le taverne e i club dell’East St. Louis, dove incontra e fa amicizia con molti dei musicisti locali quali J.D. Short, Charley Jordan, e soprattutto Peetie Wheatstraw da cui resta fortemente influenzato. Dal 1933 al 1937 registra per la Bluebird la Vocalion e la Decca a Chicago. Negli anni Quaranta abbandona l’attività musicale e nel 1954 viene ordinato diacono della King Solomon Holy House di Prayer. Dieci anni dopo, nel 1964, registra accompagnato Big Joe Williams una serie di gospel songs, per Peter Welding a Chicago. Muore nel dicembre 1975.

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".