Home C'era una volta Teddy Weatherford, il pianista innamorato dell’oriente

Teddy Weatherford, il pianista innamorato dell’oriente

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Il 25 aprile 1945 muore a Calcutta, in India, Teddy Weatherford, un pianista e arrangiatore di eccezionale levatura e dallo stile personale

La svolta di Chicago

Nato a Bluefield, nel West Virginia, l’11 ottobre 1903, quando con la famiglia si trasferisce a New Orleans nel 1915, inizia lo studio del pianoforte anche se ci vuole molto tempo prima che la musica diventi per lui una vera e propria professione. La svolta arriva nel 1920 quando si trasferisce a Chicago e viene scritturato dall’orchestra del cornettista Jimmy Wade. Nel 1925 suona in quella di Erskine Tate che si esibisce al Vendome Theatre registrando anche alcuni dischi per la Vocalion.

La scelta dell’Asia

Nell’agosto del 1926 s’imbarca con l’orchestra di Jack Carter per un tour in Oriente da quel momento decide di non lasciare più quell’area geografica. Resta in Asia praticamente per tutta la vita, guidando gruppi propri a Singapore, Manila, Shanghai, Ceylon. Le uniche eccezioni alla sua permanenza in Asia sono un breve rientro in patria nel 1934 allo scopo di ingaggiare l’orchestra di Buck Clayton per una permanenza a Shanghai, e un tour in Europa nel 1937 in particolare a Parigi e anche in Svezia. Durante la seconda guerra mondiale si stabilisce in India, dove muore di colera proprio in coincidenza con la fine del conflitto in Europa.

https://www.youtube.com/watch?v=3fjSg6_V6MU

 

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".