Home C'era una volta Tom “Red” Brown, tra contrabbasso e trombone

Tom “Red” Brown, tra contrabbasso e trombone

SHARE

Il 25 marzo 1958 muore il contrabbassista e trombonista Tom Brown, detto Red.

Il debutto da bambino

Nato a New Orleans, in Louisiana, il 3 giugno 1888  è fratello del contrabbassista Steve Brown. Studia musica da bambino e indossa ancora i pantaloni corti quando entra a far parte di una delle Reliance Brass Band di Jack “Papa” Laine. Nel 1914 forma un proprio gruppo che si esibisce l’anno dopo al Lamb’s Café di Chicago e tra il 1915 e il 1916 è molto attivo nei circuiti di vaudeville. Il gruppo ha due nomi, The Kings of Ragtime e The Ragtime Rubes, intercambiabili a scelta dei proprietari del locale che li ha scritturati.

La scelta di ridurre per dedicarsi al commercio

Dopo un breve periodo trascorso a New York per una serie di esibizioni al Century Theatre, fa ritorno a Chicago, dove ottiene un ingaggio al Camel Gardens e partecipa a vari spettacoli di varietà. Tra il 1922 e il 1923 si dedica all’attività di studio a New York e a Chicago. Proprio in quest’ultima città ottiene una scrittura da parte dell’orchestra di Ray Miller Tornato a New Orleans, suona con Johnny Bayersdorffer e con Norman Brownlee. Negli anni Trenta alterna spesso il contrabbasso al trombone e fa parte a lungo della Val Barbara’s Orchestra. Verso la fine del decennio inizia a dedicarsi al commercio pur non abbandonando mai del tutto la musica.

 

Previous articleCoronavirus, #ioscrivoacasa per gli scrittori reclusi
Next articleCoronavirus, il florovivaismo italiano al collasso
Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".