l comparto olivicolo italiano è alle prese con una doppia sfida senza precedenti. Da un lato, la diffusione della Xylella fastidiosa, il batterio che da oltre 11 anni continua imperterrito ad abbattere gli ulivi della più importante regione italiana per la produzione di olio, colpendo oltre 6,5 milioni di alberi, principalmente nel Salento. Dall’altro, l’impatto sempre più evidente del cambiamento climatico che rende le precipitazioni naturali sempre più inaffidabili. Un quadro complesso che ha portato a un calo stimato del 32% nella produzione per la campagna 2024/2025 con solo 224.000 tonnellate di olive raccolte.

Nonostante ciò il valore delle esportazioni di olio d’oliva italiano ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro nel 2024 (+45% rispetto all’anno precedente), segno di una filiera viva ma che necessita di soluzioni strutturali per affrontare il futuro.

“L’irrigazione a goccia rappresenta oggi una delle leve più strategiche per tutelare la salute degli ulivi e aumentare la resilienza degli impianti” spiega Paolo Piola, Sales Director Italy, Central and Northern Europe di Rivulis“È una tecnologia che riduce le condizioni favorevoli ai vettori della Xylella come la sputacchina, migliorando al tempo stesso l’efficienza idrica in un contesto climatico sempre più instabile”.

L’irrigazione che parte dal suolo

A differenza dei sistemi di irrigazione tradizionali che creano alti livelli di umidità nel suolo e nella chioma favorendo la proliferazione di insetti dannosi, l’irrigazione a goccia permette di mantenere un ambiente più asciutto sfavorevole alla diffusione del batterio. Inoltre, consente una somministrazione controllata dell’acqua riducendo lo stress idrico a cui gli ulivi sono sempre più esposti.

In questo scenario Rivulis è in prima linea nella fornitura di soluzioni per l’irrigazione di precisione: le ali gocciolanti D5000 PC e D5000 AS garantiscono una distribuzione dell’acqua uniforme anche su terreni complessi così come le soluzioni con Hydro PC/PCND che si distinguono per affidabilità e resistenza alle condizioni più difficili.

Un approccio integrato per il futuro dell’olivicoltura

Parallelamente all’adozione di tecnologie irrigue avanzate il governo italiano sta promuovendo la diversificazione colturale con l’introduzione di varietà più resistenti come mandorli e ciliegi e sostenendo la transizione con incentivi economici. Tuttavia, la centralità dell’ulivo nella cultura agricola italiana rende questo passaggio particolarmente delicato.

Sappiamo quanto l’ulivo sia simbolo e identità per tanti agricoltori italiani” conclude Piola. “È per questo che lavoriamo ogni giorno per offrire soluzioni concrete e accessibili capaci di proteggere le coltivazioni oggi e renderle più forti domani”.