Home C'era una volta Wooden Joe Nicholas tra cornetta e clarinetto

Wooden Joe Nicholas tra cornetta e clarinetto

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Il 23 settembre 1883 nasce a New Orleans, Louisiana, il trombettista e clarinettista Wooden Joe Nicholas.

La Camelia Orchestra

Zio del celebre clarinettista Albert, Wooden Joe Nicholas inizia a suonare il clarinetto da ragazzo e nel 1912 ottiene il suo primo importante ingaggio al club At Abadie’s in un quartetto comprendente Richard M. Jones, Sugar Johnny e Ernest Rogers. Tre anni dopo è al Big 25 a fianco di Joe Oliver e proprio durante questo periodo inizia a cimentarsi con la cornetta sotto la guida dello stesso Oliver. Nel 1918 fa la sua prima esperienza come leader alla testa della Camelia Orchestra, avvalendosi dell’apporto di Lawrence e Billy Marrero, Eddie Morris, Buddy Petit e di altri protagonisti del jazz di quel periodo. La Camelia è resta attiva per molti anni consecutivi, trasformandosi in brass band, con un organico opportunamente allargato, per prender parte alle street parade.

La crisi e il ritorno

Durante gli anni della depressione Joe Nicholas sopravvive dando lezioni di musica e suonando solo saltuariamente. Passata la crisi, nell’immediato dopoguerra torna alla ribalta alla testa della sua New Orleans Band della quale fanno parte Albert Burbank, Jim Robinson, Lawrence Marrero, Cie Frazier e Johnny St. Cyr. Suona anche nelle orchestre di Louis Nelson Delisle e di Raymond Burke, registrando diversi dischi per la American Music e la Paradox nei quali, a onor del vero, convince più come clarinettista, dalla sonorità sporca e legnosa tipica della scuola creola, mentre come trombettista appare più potente. Muore a New Orleans il 17 novembre 1957.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".