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La biodiversità, in rapido declino

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La biodiversità è in rapido declino in tutto il mondo: le specie vanno perdendosi 100, 1000 volte più velocemente rispetto al normale tasso di estinzione naturale. Secondo gli scienziati dell’Università di Copenaghen, se si vuole garantire un futuro sicuro per il pianeta ed affrontare efficacemente la crisi della biodiversità, volontà politica ed una solida conoscenza scientifica sono necessarie.

La biodiversità a serio rischio

Nella storia del mondo, le estinzioni di massa delle specie si sono verificate già cinque volte – l’ultima è avvenuta 65 milioni di anni fa, quando scomparvero dinosauri e altre specie.

Precedenti periodi di estinzione di massa e di cambiamenti eco-sistemici sono stati guidati da forti cambiamenti globali del clima e della chimica atmosferica, da impatti con asteroidi e da episodi di vulcanismo. Ora viviamo la 6a fase di estinzione di massa, la quale è il risultato della rivalità tra le diverse specie che abitano il pianeta – esseri umani, animali, ecc. – le quali lottano per l’accaparramento smanioso delle risorse necessarie alla la sopravvivenza.

L’estinzione causata dalla degradazione dell’habitat

“L’estinzione” sarebbe principalmente causata da fattori come la degradazione dell’habitat, il cui effetto sulla biodiversità è aggravato dal continuo cambiamento climatico perlopiù causato dall’uomo. “La crisi della biodiversità – ovvero la rapida perdita delle specie insieme alla rapida degradazione degli ecosistemi – è probabilmente una delle conseguenze peggiori del cambiamento climatico globale, oltre ad essere una minaccia per la stabilità e il futuro del genere umano sulla Terra” afferma il professor Carsten Rahbek, direttore del Centro di Macroecologia, Evoluzione e Clima dell’Università di Copenhagen.