Home C'era una volta Sippie Wallace, tra il diavolo del blues e la santità degli spiritual

Sippie Wallace, tra il diavolo del blues e la santità degli spiritual

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Il 1° novembre 1899 a Houston, nel Texas nasce la cantante e pianista blues Sippie Wallace. Il suo vero nome è Beulah Thomas.

La musica del diavolo e l’influenza dei canti sacri

Nella famiglia di Sippie, il blues, la “musica del diavolo” è di casa. Suo fratello Hersal è un giovane e precocissimo pianista di boogie woogie pianistico e l’altro fratello George Thomas, dopo una breve carriera come pianista, diventa editore musicale. Sua nipote Hociel Thomas diventa apprezzata cantante e pianista. Sippie inizia a cantare spiritual in giovanissima età, in chiesa e nelle festicciole di quartiere ma nonostante le richieste solo nel 1923 firma il suo primo contratto e se ne va a New York. Nei suoi dischi degli anni Venti ha una voce di ottima qualità, di un’eccezionale purezza nei toni alti. L’influenza degli spiritual nei suoi blues è evidente, sia nello stile vocale, sia nei testi, sia nella qualità formale e sentimentale. Come pianista adotta lo stile caratteristico del Texas, con la mano destra a rullare accordi martellanti e la sinistra a scegliere una limitata gamma di soluzioni.

Il declino e la rinascita

Il suo successo è intenso ma breve. Alla fine degli anni Trenta sembra sparita dalla scena. Inaspettatamente torna a far parlare di sé a partire dal 1966. Accade quando la sua vecchia amica Victoria Spivey, segnala il suo nome a Willie Dixon, allora agente reclutatore dell’agenzia europea Lippman-Rau, che la scrittura per una serie di concerti europei. Proprio nel Vecchio Continente dove si esibisce con l’accompagnamento di Little Brother Montgomery o anche di Roosevelt Sykes la sua stella torna a brillare. Negli anni Settanta, quando lascia definitivamente le scene si stabilisce a Detroit, dove accetta qualche volta di esibirsi nei piccoli spettacoli di beneficenza e nel coro della chiesa del suo quartiere. Di tanto in tanto si fa coinvolgere in qualche concerto. Accade, per esempio nell’aprile del 1982 quando accetta di esibirsi insieme a Bonnie Raitt e Dr. John al David Letterman Show. Muore nel mese di novembre del 1986.

 

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Gianni Lucini
Scrivere è il mio principale mestiere, comunicare una specializzazione acquisita sul campo. Oltre che per comunicare scrivo anche per il teatro (tanto), il cinema e la TV. È difficile raccontare un'esperienza lunga una vita. Negli anni Settanta ho vissuto la mia prima solida esperienza giornalistica nel settimanale torinese "Nuovasocietà" e alla fine di quel decennio mi sono fatto le ossa nella difficile arte di addetto stampa in un campo complesso come quello degli eventi speciali e dei tour musicali. Ho collaborato con un'infinità di riviste, alcune le ho anche dirette e altre le dirigo ancora. Ho organizzato Uffici Stampa per eventi, manifestazioni e campagne. Ho formato decine di persone oggi impegnate con successo nel settore del giornalismo e della comunicazione. Ho scritto e sceneggiato spot e videogiochi. Come responsabile di campagne di immagine e di comunicazione ho operato anche al di fuori dei confini nazionali arrivando fino in Asia e in America Latina. Dal 1999 al 2007 mi sono occupato di storia e critica musicale sul quotidiano "Liberazione".